Delega al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli di portare avanti insieme al premier Giuseppe Conte la trattativa con ArcelorMittal, con il mandato di cercare di evitare la reintroduzione di una tutela legale. Ma qualora il gigante franco-indiano dovesse tornare a sedersi al tavolo si potrà valutare eventualmente la possibilità di uno scudo penale a tempo a patto che ci sia un ampio piano di risanamento ambientale.
È questo in sintesi, riferiscono fonti parlamentari M5s, la tesi prevalsa ieri sera durante una riunione del gruppo al Senato durata tre ore con il responsabile del Mise Patuanelli. Patuanelli, riferiscono all'Agi alcuni partecipanti all'incontro di ieri, ha spiegato che si farà di tutto affinché Arcelor Mittal non receda il contratto e rispetti gli impegni.
Ma per dare maggiori margini di trattativa ci sarebbe stata quindi un'apertura da parte di molti senatori affinchè nella controproposta che il governo ha fatto ad ArcelorMittal si sia anche il tema dello scudo. Contrari a questa prospettiva alcuni senatori come Roberto Giarrusso ("Non possiamo permettere che l'Italia venga trattata come una colonia") e l'ex ministro Barbara Lezzi che ha proposto di affidarsi a Jindal oppure ad una soluzione che possa mettere insieme Cdp e una cordata di imprenditori italiani.
I senatori hanno comunque sottoscritto un documento nel quale si è concordato che non ci dovrà essere alcuna fiducia qualora si arrivasse a votare la reintroduzione dello scudo penale e che comunque il tema dovrà eventualmente essere oggetto della discussione di un'ulteriore assemblea. Sulla questione ex Ilva si è parlato anche durante la riunione dei parlamentari di ieri, con Di Maio che ha spiegato che al momento occorre aspettare e prendere tempo, costringendo comunque ArcelorMittal a restare. Molti deputati, spiegano fonti parlamentari, hanno sottolineato che in ogni caso serve una gestione collegiale e occorre muoversi all'interno del governo per cercare una soluzione comune.