Come truffare Apple: prendete un iPhone falso, dite che non funziona, fatevelo sostituire con uno vero, rivendetelo. Fatto. Sembra una burla ma è andata proprio così, centinaia di volte. A gabbare la Mela sono stati due studenti cinesi che studiano in Oregon, Quan Jiang e Yangyang Zhou.
Il conto salato degli iPhone
Il sistema era piuttosto semplice. Quan Jiang riceveva dalla Cina iPhone contraffatti, molto simili agli originali. Poi inviava a Apple una pioggia di reclami, sempre con la stessa motivazione: “No Power / Wired Charging Issues”. Cioè, in pratica: il telefono non si accende e vorrei cambiarlo. La Mela allora ritirava l'iPhone falso difettoso e ne spediva uno vero e perfettamente funzionante. Che Quan Jiang inviava all'estero, dove veniva venduto. Lui e Yangyang Zhou, che ha avuto un ruolo nella distribuzione della merce, incassavano una quota delle vendite. I reclami di Jiang sono stati centinaia, non sempre a proprio nome. Gli inquirenti, spulciando tra indirizzi mail e IP, hanno ricondotto agli studenti 3.069 richieste di sostituzione. Più di 1500 sono state respinte. Le altre sono invece andate a bersaglio, causando a Apple un danno di 895.800 dollari.
Truffare Cupertino da casa propria
L'inchiesta è partita quando le autorità statunitensi hanno notato un pacco di iPhone – proveniente dalla Cina via Hong Kong - all'apparenza originali, che però erano imballati e spediti in modo anomalo. Non con i crismi ufficiali, insomma. Il lotto è stato sequestrato e analizzato, scoprendo che si trattava in realtà di smartphone falsi. L'organizzazione era “casalinga”. È quindi bastato leggere l'indirizzo di destinazione del pacco per trovare i due studenti, cittadini cinesi negli Stati Uniti per studiare ingegneria al Linn-Benton Community College di Albany e alla Oregon State University. A casa di Jiang sono stati trovati circa 300 iPhone falsi e alcuni documenti di garanzia Apple.
Perché Apple non se ne è accorta
Il ragazzo ha confessato di aver distribuito circa 2.000 iPhone dal 2017 a oggi, anche grazie all'aiuto di parenti e amici che vivono negli Stati Uniti. I soldi ricavati dalle vendite estere venivano consegnati, in Cina, alla madre di Jiang, che li depositava su un conto accessibile anche dagli Usa. Ma com'è possibile che ad Apple siano sfuggiti centinaia di iPhone falsi? Gli studenti giocavano sul tipo di guasto. Il dispositivo non si accendeva, rendendo la procedura di sostituzione particolarmente veloce. In sostanza, il processo partiva ancor prima che l'iPhone falso finisse nelle mani dei tecnici incaricati di controllarlo.