Altro giorno, altra brutta notizia per Apple. Questa volta i cattivi segnali arrivano da est. Foxconn, il principale assemblatore di iPhone, taglierà i costi di 20 miliardi di yuan (quasi 3 miliardi di dollari). In Giappone la Mela si prepara a scontare l'iPhone XR e valuta se resuscitare il X. Tre mosse, una sola causa: gli ultimi smartphone non stanno vendendo quanto sperato.
I tagli di Foxconn
Foxconn taglierà le spese a causa di una domanda debole e di un anno che si annuncia “molto difficile”. Per uno dei più importanti partner di Apple significa costi quasi dimezzati. La notizia, rivelata da una nota interna, conferma le difficoltà della Mela. Foxconn ha fatto sapere in una mail inviata a Bloomberg che le spese vengono modulate per essere “allineate ai bisogni correnti e previsti dei nostri clienti, alle nostre operazioni globali, al mercato e alle sfide economiche dei prossimi due anni”. Un'affermazione dai toni istituzionali, che però non nasconde il legame tra le mosse di Foxconn e la frenata di Apple.
Già all'inizio di novembre, era trapelata la notizia che i grandi fornitori della Mela avessero rallentato la produzione e tagliato le stime sui ricavi. Un riscontro coerente con le attese di Cupertino, che aveva deluso i mercati con prospettive di incassi inferiori alle attese per il trimestre in corso. Una sforbiciata così forte dei costi di Foxconn potrebbe significare che l'anemia delle vendite non riguarda solo l'iPhone XR (lo smartphone più economico) ma tutti e tre i dispositivi presentati questo autunno.
Ritorna l'iPhone X?
Un'ulteriore conferma arriverebbe dal Giappone. Secondo il Wall Street Journal, la Mela potrebbe abbassare il prezzo dell'iPhone XR nel tentativo di rilanciarlo. Una scelta insolita, perché arriva a poche settimane dall'arrivo sul mercato: gli sconti potrebbero essere applicati già dalla prossima settimana. La scelta del Giappone non è casuale: in quel mercato la Mela domina. Non è ancora chiara l'entità dei ribassi, ma la correzione segnala gli errori fatti da Cupertino. Il prezzo dell'iPhone XR (costruito per conquistare un pubblico non disposto a sborsare più di mille dollari) si è rivelato troppo alto rispetto alle caratteristiche del dispositivo, portando gli utenti a riscoprire le versioni precedenti, come l'iPhone 8: il costo è sceso e la richiesta aumentata.
Non solo: Apple starebbe valutando se tornare a produrre l'iPhone X. Lo smartphone del decennale, lanciato nel 2017, è uscito dalla fabbrica per essere sostituito dai due XS. I motivi che lo riporterebbero in vita sarebbero l'ennesimo brutto segnale. L'iPhone X non servirebbe solo a supportare le vendite, ma anche a rispettare il contratto di fornitura con Samsung (che produce i display Oled montati su X, XS e XS Max).
In altre parole: Apple avrebbe garantito a Samsung una produzione minima di Oled, che a questo punto (vista le vendite deboli) non sarebbe scontata. L'iPhone X tornerebbe quindi per assorbire parte dell'eccesso produttivo, sperando che il dispositivo (con un prezzo più basso) possa essere attraente.
Il paracadute di Apple: la fedeltà
Per Apple, l'iPhone non è un prodotto come gli altri. Oltre la metà del fatturato arriva dagli smartphone. Tutti i segnali di rallentamento di novembre avrebbero probabilmente avuto un effetto ancora peggiore se si fossero verificati qualche anno fa. Per molto tempo, infatti, gli iPhone hanno rappresentato tre quarti degli incassi totali. Adesso, invece, per quanto ancora squilibrato, il bilancio è più diversificato. Merito, soprattutto, della forte crescita dei servizi.
Questo è uno dei possibili paracadute della Mela. L'altro si chiama fedeltà: come sottolinea LoopVentures, Apple non è solo un produttore di dispositivi ma si fonda su un ecosistema.
Fatto di smartphone, software, tablet e computer. Chi ha un iPhone ha, in media, dispositivi di 2,2 produttori diversi (cioè, in sostanza, un altro oltre a Apple). Chi ha uno smartphone Android, invece, utilizza 4,2 marchi differenti. In altre parole: chi compra da Cupertino è due volte più fedele. Lo conferma un altro dato: il 78% degli utenti di iPhone possiede almeno un altro dispositivo Apple. Chi entra nell'ecosistema di Cupertino tende a rimanerci.
La porta d'ingresso è spesso l'iPhone, ma non sempre. Un utente Android su quattro ha almeno un dispositivo Apple: iPad e MacBook, scrive LoopVentures, “potrebbero servire come futuri punti di accesso all'ecosistema”.