Ci siamo: Amazon chiuderà l'acquisizione di Whole Foods lunedì 28 agosto. Significa che il gruppo inizierà a guidare la catena americana sul campo. E, come di consueto, il ceo Jeff Bezos non ha perso tempo: già dal primo giorno, ci sarà un taglio dei prezzi su alcuni degli articoli più venduti e i punti vendita di Whole Foods verranno integrati nella rete di Amazon Prime. Gli abbonati potranno quindi ritirare la spesa ordinata online nei negozi sotto casa. E, nel prossimo futuro, i due canali di vendita (digitale e fisico) si mescoleranno sempre di più, con ulteriori sconti alla cassa riservati agli abbonati di Prime. Insomma: Bezos parte in fretta, verso un “sistema Amazon” che intersechi e-commerce e grande distribuzione tradizionale (con l'accento su cibi naturali e freschi).
Il sistema Amazon
Anche le concorrenti si stanno muovendo, come dimostra l'accordo tra Walmart e Google. Ma davanti al taglio dei prezzi e alla velocità con cui si è mosso Amazon, le altre insegne hanno accusato il colpo: il valore delle loro azioni ha registrato pesanti cali. Nella seduta del 24 agosto (a pochi minuti dalla diffusione del comunicato che annunciava gli sconti), Walmart (il gruppo che meglio sta rispondendo all'offensiva di Amazon) ha ceduto il 2,03%. Molto peggio è andato agli altri protagonisti del settore: Costco ha perso il 5,04%, Sprouts il 6,95%. E il rosso di Kroger è stato dell'8,10%. Flessioni che non si spiegano con un impatto commerciale diretto e di brevissimo termine: Whole Foods è ancora un attore minoritario della grande distribuzione statunitense. Se Walmart e Kroger costituiscono un terzo del mercato, la quota del marchio Amazon vale l'1,6%. Si tratta quindi della reazione a un segnale (l'ennesimo) di un settore in rapida transizione.
Per quanto brusca, la frenata di borsa somiglia quindi più a una tendenza che a un intoppo di giornata. Lo conferma anche il panorama che si osserva dal 14 giugno, la data in cui è arrivata la notizia dell'acquisizione di Whole Foods da parte di Amazon. Da allora, il gruppo guidato da Bezos ha perso il 2,45%, a 952,45 dollari. Colpa di una trimestrale al di sotto delle attese, che ha in parte neutralizzato l'effetto Whole Foods: dall'annuncio dell'operazione fino alla pubblicazione del bilancio, il titolo aveva guadagnato il 7,8%, arrampicandosi fino a 1052 dollari. Dal 14 luglio al 24 agosto, Sprouts ha perso il 10,7%, Costco il 16,7% e Kroger il 27,9%.
Scheda: Perché Amazon ha comprato Whole Food per quasi 14 miliardi
Nello stesso arco di tempo, Walmart è l'unico ad aver tenuto botta. Prima ha accusato il colpo, cedendo l'8,3% in 20 giorni. Poi la risalita, fino a 78,34 dollari per azioni: l'1,9% in meno rispetto al 14 giugno. Flessione contenuta, dunque. Anche se ormai la capitalizzazione del gruppo (244 miliardi) è la metà rispetto a quella di Amazon (474 miliardi). I rapporti di forza erano invertiti ancora a metà 2014. E il primo sorpasso non è così antico: febbraio 2015. In due anni e mezzo è cambiato tutto.