Senza casse ma con un grande progetto di espansione. Amazon Go, il supermercato senza casse del gruppo, si avvicina all'Europa. La compagnia, afferma il Sunday Times, sarebbe a caccia di spazi adatti ai suoi punti vendita. In particolare, gli edifici che calzerebbero alla nuova tecnologia avrebbero una superficie tra i 4.000 e i 5.000 metri quadrati. Difficile, al momento, fare paragoni con un supermercato tradizionale. Perché Amazon Go, non avendo casse, risparmia spazio. È quindi probabile che, a parità di superficie, riesca a ospitare più articoli rispetto a un punto vendita classico. Ha però bisogno di importanti magazzini per la gestione, in buona parte automatizzata, delle scorte.
I piani di espansione di Amazon Go
Amazon Go è stato annunciato nel 2016. Permette di tracciare i prodotti sugli scaffali, capire (grazie a un complesso sistema che riconosce i movimenti di persone e merce) quale articolo è stato acquistato e accreditarlo sul conto dell'utente. Che così, dopo aver messo la spesa in borsa, può uscire senza fare la fila in cassa.
All'inizio c'è stato qualche intoppo. Bastava che nel supermercato ci fosse qualche cliente in più e il sistema andava in tilt: perdeva di vista i prodotti e addio spesa. Per entrare nel primo Amazon Go aperto al pubblico si è dovuto aspettare fino all'inizio del 2018. Adesso però l'accelerazione pare chiara. C'è stata una seconda apertura a Seattle e sarebbe vicina una a New York. Sono i primi tasselli di una strategia ben più ampia: il gruppo avrebbe in programma di aprire 3mila Amazon Go entro il 2021. Non si sono ancora tempi certi sullo sbarco in Europa. La Gran Bretagna sembra però in prima fila, anche perché è tra i Paesi dove i pagamenti digitali sono più diffusi ed evoluti.
Automazione e lavoro
Niente casse e cassieri, robot e automazione in magazzino. Cosa significa per l'occupazione? Ai tempi dei primi test, all'inizio del 2017, il New York Postaveva provato a fare una stima grazie alle informazioni di una fonte interna ad Amazon. I lavoratori sarebbero stati “al massimo dieci” per ogni turno. Un numero che varrebbe, però, solo per le strutture più grandi, di qualche decina di migliaia di metri quadri.
Per le più piccole, come quelle che Amazon sembra cercare nel Regno Unito, potrebbero bastare tre lavoratori per turno. Il numero medio, spiegava il New York Post, sarebbe stato attorno alla “mezza dozzina”: un manager, un addetto al controllo e al rifornimento degli scaffali, due magazzinieri (più attenti alla supervisione delle macchine che al carico e scarico della merce) e un venditore che si occupa di gestire il ritiro in negozio della spesa online.
Per espandersi, la tecnologia imporrà ad Amazon investimenti maggiori rispetto a quelli di un supermercato tradizionale. Ma con meno costi del personale, i margini dovrebbero moltiplicarsi