La proroga del termine delle offerte per Alitalia slitta al 15 giugno. Questa la nuova data fissata dal ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.
Dopo aver ricevuto da parte dei commissari straordinari di Alitalia la comunicazione di richiesta di proroga del termine per la presentazione di un'offerta definitiva e vincolante per Alitalia da parte di Fs, il ministro ha autorizzato la proroga di tale termine al 15 giugno 2019.
Di Maio auspica tuttavia che l'indicazione della composizione definitiva del consorzio acquirente possa pervenire nel minor tempo possibile.
Intanto Delta valuta la possibilità di prendere una quota superiore al 15%. Da parte sua il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli ha aperto uno spiraglio di dialogo con Atlantia, dopo i trascorsi burrascosi seguiti al crollo del Ponte Morandi, mentre Lufthansa resta alla finestra.
Quanto basta a Di Maio per affermare che il dossier è più avanti rispetto a quanto ipotizzato: per completare la cordata manca "un 15%".
Per il vicepremier quindi manca l'ultimo tassello alla composizione dell'azionariato ma con quote superiori rispetto a quanto affermato dalle parti.
Un possibile scenario
Fs ha sempre detto di essere disponibile a entrare con una quota non superiore al 30%, il Mef dovrebbe avere il 15% circa a seguito della conversione degli interessi sul prestito ponte, mentre a Delta andrebbe un altro 15% della futura compagnia.
Da quanto si apprende il gruppo americano starebbe valutando un possibile incremento di tale quota. Il vettore statunitense, interpellato dall’AGI, ha spiegato che “le discussioni rimangono in corso e varie opzioni sono in fase di valutazione”.
“Alitalia – ha spiegato un portavoce - è un partner di vecchia data di Delta, che fa parte della nostra joint venture con Air France e Klm. Delta conferma di aver inviato una lettera per manifestare un interesse generale e non vincolante a Ferrovie dello Stato per esplorare la possibilità di un consorzio in una futura Alitalia insieme a EasyJet”.
Come detto, una prima apertura verso Atlantia l’ha data il ministro dei Trasporti Toninelli secondo cui i dossier su Alitalia e sul ponte Morandi di Genova sono "due cose diverse e vengono valutati singolarmente".
“La questione Alitalia è gestita dai commissari e da Fs. Altro ambito è il Ponte Morandi, con la commissione ad hoc istituita al Mit. Sono due cose diverse, due dossier che vengono valutati singolarmente".
"Dire che abbiamo cambiato atteggiamento su Atlantia non sta né in cielo né in terra. Abbiamo un vantaggio, quello di non mischiare le cose: quando lo fai sei ricattabile o devi fare compromessi al ribasso”, ha osservato Toninelli.
Il ministro ha confermato la necessità di tempo per completare la cordata. Nessuno al Governo "pensava che avremmo risolto il dossier Alitalia in poche settimane o pochi mesi. Finanziatori e investitori ci sono, manca un investitore ma dateci tempo e fiducia per chiudere un dossier che non è affatto semplice".
Mentre sulla durata della proroga ha spiegato che "non spetta a me decidere, ci sono trattative in corso".
L’intervento di Tria
Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell’Economia, Giovanni Tria: "Il problema è avere un piano industriale serio. Può- essere anche corretto che lo stato metta dei fondi per sostenere una società nuova. Il punto è avere una nuova società che non vada in perdita. E non solo perche' sono soldi pubblici e non vanno buttati. Ma anche perchè non serve mettere soldi in un'impresa che va in perdita e che tra un anno fallisce", ha commentato il ministro.
"Lo Stato quindi puo' entrare a condizione che sia un progetto che non va in perdita. Secondo le regole europee deve essere una società che opera nelle regole di mercato. Anche una società al cento per cento dello stato deve operare sul mercato", ha concluso.