L'ultimo atto è quello dell'aprile 2017 quando con un referendum i lavoratori Alitalia hanno bocciato il preaccordo per il salvataggio e la ricapitalizzazione da 2 miliardi della società allora guidata da Etihad. Quel piano, respinto dal 67% dei lavoratori, prevedeva anche 1.000 esuberi. La maggioranza dei dipendenti si oppose e il governo commissariò la compagnia. Il resto è storia recente.
Il governo, allora guidato da Paolo Gentiloni, decise l'ennesima ricapitalizzazione da 900 milioni di euro - scadenza del prestito prorogata diverse volte e infine eliminata dal primo governo Conte - che fece salire la somma spesa dallo stato negli ultimi 40 anni per la compagnia aerea a quasi 10 miliardi di euro. A questi vanno aggiunti i 350 milioni stanziati dal dl fisco, la settimana scorsa, dopo il settimo rinvio per la presentazione delle offerte vincolanti da parte dei partecipanti alla newco che dovrebbe rilanciare il vettore Fs, Atlantia e Delta.
Oltre a quest'ultimo calcolo, c'è un report del marzo 2015 di Mediobanca su quanto è costata Alitalia agli italiani nei quarant'anni precedenti la vendita a Etihad, avvenuta nel 2014. La banca ha stimato il totale, fino a quell'anno, in 7,4 miliardi.
In particolare, secondo Mediobanca, tra il 1974 e il 2007 - quando Alitalia è stata commissariata - lo Stato ha speso 5,397 miliardi di euro (a valori del 2014) tra aumenti di capitale (4,949 miliardi), contributi (245 milioni), garanzie prestate (8 milioni) e altri contributi pubblici (195 milioni). Nello stesso periodo Alitalia, tra collocamenti e negoziazioni, imposte e dividendi ha generato introiti per lo Stato pari a 2,075 miliardi di euro. Il saldo finale è negativo per 3,322 miliardi.
Tra il 2008 - quando Silvio Berlusconi fece fallire la vendita di Alitalia a Air France-Klm in nome della salvaguardia dell'"italianità" dell'azienda - e il 2014, poi, lo Stato italiano ha speso altri 4,1 miliardi di euro. Nel 2008 il governo da poco eletto ha infatti subito erogato un prestito di 300 milioni per impedire il fallimento immediato della socieà'. Poi, tra operazioni sui titoli e interventi sui salari e sulla cassa integrazione, lo Stato ha speso 2,5 miliardi di euro. Per raggiungere il totale vanno aggiunti altri 1,2 miliardi di passivo patrimoniale e 75 milioni versati da Poste Italiane (allora società interamente pubblica) a Cai.
Sommando i due periodi (3,322 e 4,1 miliardi) si arriva al totale di oltre 7,4 miliardi di euro. Circolano anche altre stime, ancora piu' alte. C'è il calcolo del professore Università Bicocca di Milano e ricercatore presso l'Istituto Bruno Leoni, Andrea Giuricin, secondo il quale la stima del costo per lo Stato di Alitalia solo dal 2008 a oggi sarebbe pari a quasi 9,5 miliardi di euro.
Eppure nel 2007 Air France era pronta ad acquisire la compagnia con un'operazione complessiva di circa 2,6 miliardi tra valutazione in Borsa, obbligazioni sul mercato, aumento di capitale, investimenti e debiti che al 31 gennaio 2008 ammontavano a circa 1,3 miliardi di euro. L'operazione era quasi fatta ma ci fu il cambio di governo e Berlusconi fece saltare l'accordo, messo in piedi dal suo predecessore Romano Prodi.