L’Alitalia torna a sperare nel futuro. E non solo per i programmi che ha in serbo il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, ma anche per l'andamento economico dopo la gestione dei commissari straordinari, che si accinge a terminare con la scadenza, il 31 ottobre, del termine per la presentazione delle offerte vincolanti (in primis indicato per il 10 aprile e poi esteso) e la proroga al 15 dicembre del termine per il rimborso dei 900 milioni di finanziamento statale (e termine ultimo per il closing dell'operazione).
Una nota di ottimismo
Il 26 settembre il commissario Stefano Paleari è apparso ottimista davanti ai parlamentari riuniti in audizione: "Stimiamo un buon quarto trimestre in termini di ricavi". Positivo anche Luigi Gubitosi: "Il terzo trimestre dovrebbe chiudersi con un piccolissimo utile: era da tanto che non succedeva". Togliendo ammortamenti e costi finanziari, il bilancio dovrebbe chiudersi con 2 milioni di utile netto. Al 30 settembre la disponibilità di cassa, includendo i depositi a garanzia, ammontava a 770 milioni.
Appena un anno fa
Per valutare il lavoro svolto dalla gestione commissariale, iniziata il 2 maggio 2017, bisogna ricordare la situazione della compagnia aerea alla data di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria: 83 milioni di cassa residua a fronte di oltre 4,5 milioni di biglietti venduti per un controvalore di biglietti prepagati pari a 531 milioni, debito poi servito dalla società; lo stesso valore, al 30 settembre scorso, è previsto pari a 406 milioni. La cassa finale a fine settembre è indicata a 606 milioni.
Crescita al 7%
Nel terzo trimestre i ricavi passeggeri sono stimati a 835 milioni contro i 779 del terzo trimestre 2017. Nei primi nove mesi dell'anno la crescita è stata del 7%: a settembre i ricavi passeggeri superavano i 2 miliardi (2,025) contro 1,893 miliardi di settembre 2017. Per i ricavi totali l'aumento è stato del 4,6%, a fronte di un rialzo del costo del carburante. Tra gennaio e settembre le perdite operative (Ebitda) si sono ridotte considerevolmente scendendo da 258 milioni del 2017 a 37 milioni. Nel terzo trimestre l'Ebitda è a 87 milioni contro i 68 del terzo trimestre 2017.
Meno spese, più puntalità
Per arrivare a questi dati i commissari hanno razionalizzato e tagliato: tra gennaio e settembre i costi per leasing di flotta sono stati ridotti del 23% rispetto allo stesso periodo del 2017; rispetto al 2016 il costo dei leasing operativi è stato tagliato di 88 milioni. I costi dei fornitori sono scesi dell'8% per l'area manutenzione e del 5% per prodotti e servizi, rispetto al 2017. Ma i commissari vanno fieri anche di un altro risultato: la puntualità (al primo posto in Europa e al terzo per regolarità dei voli) e l'utilizzo medio giornaliero degli aeromobili in linea (+9%).
Non tutto è musica
Resta però il fatto che gli aerei in flotta restano 118 e che i passeggeri sono aumentati appena dello 0,4% nei primi 9 mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo del 2017, pari a 16,4 milioni. Nei primi 9 mesi dell'anno le rotte sono diminuite dell'1,9% ma i passeggeri di lungo raggio sono aumentati del 7,4%. Ma l'Italia - hanno sottolineato i commissari - è un Paese sotto servito per i voli di lungo raggio e i velivoli per queste tratte sono 26.
Vecchie rotte e nuovi partner
Guardando ai concorrenti europei lo stacco è enorme: il gruppo Lufthansa ha una dotazione nel complesso di 728 aerei e nel 2017 ha trasportato 130 milioni di passeggeri contro i 21 della compagnia italiana. Qualcosa però è stato fatto: in primavera sarà aperta la nuova rotta Roma-Washington, che mancava da molti anni. Ora all'orizzonte il progetto di una newco con Fs e un partner straniero: per il governo non sarà una svendita ma un piano di rilancio.