Arriva a 140 candeline quest’anno la torta di compleanno della Barilla. La sua storia comincia nel 1877 in un forno aperto a Parma dal signor Pietro Barilla. Una lunga vicenda, corredata da tanti successi e traguardi importanti anche rispetto alla sostenibilità ambientale, per quella che forse è la fabbrica di pasta italiana più famosa nel mondo. Nel 2015 la sua quota di mercato negli USA era del 30% e nel mondo del 10%, mentre in Italia nel 2014 era superiore al 30%.
Un po’ di storia: dalla bottega alla conquista del mondo
Oggi si chiama strada della Repubblica, ma allora era dedicata a Re Vittorio Emanuele II, la via dove Pietro Barilla senior aprì la sua bottega per vendere il pane.
Venti anni dopo comincia la vera leggenda: la famiglia Barilla compra un torchio per fare la pasta e venderla nel negozio. La produzione aumenta sempre più finché nel 1910 non viene aperta la prima e vera propria fabbrica.
Qui entra in gioco la seconda generazione Barilla, quella di Riccardo e Gualtiero, figli di Pietro. Si arrivano a produrre 8 tonnellate al giorno: il figlio di Riccardo, Pietro junior, apre la rete commerciale nel 1936 per distribuirla meglio.
Pietro jr, che gestirà con il fratello Gianni la fase della terza generazione, fa un viaggio in America nel 1950 che gli fa cambiare prospettiva su come gestire l’azienda. Si comincia a puntare molto sul marketing e sulla pubblicità. Si dismette la produzione di pane, si comincia quella di grissini e crackers, la pasta comincia a essere venduta nel cartone e non più sfusa.
Nel 1969 apre lo stabilimento per la produzione di pasta più grande del mondo, a Pedrignano, in provincia di Parma: ne escono 1.000 tonnellate al giorno.
Tra il 1971 e il 1979 l’azienda non è più in mano ai Barilla. Pietro jr è costretto a vendere alla multinazionale americana W.R. Grace, ma riesce poi a ricomprarla. Nel 1975 intanto comincia la famosissima linea di biscotti Mulino Bianco.
Tra gli anni ’80 e ’90 avviene la conquista del mondo: molte imprese vengono acquisite. E nel frattempo vengono registrati i celeberrimi spot che sono diventati oggetto di culto di per sè.
La Barilla oggi
Diverse le iniziative di portata internazionale in corso:
- L’Academia Barilla, che si dedica alla promozione della conoscenza della gastronomia regionale italiana;
- Barilla Pasta World Championship, sfida ai fornelli tra i migliori chef del mondo;
- Barilla Center for Food and Nutrition, organizzazione che affronta i problemi dell’alimentazione e della nutrizione nel mondo.
- Dal 2013 sono partiti i Barilla Restaurant: tra gli altri, c’è n’è uno a New York e un altro a Dubai.
L’attenzione alla sostenibilità ambientale
L’emissione di gas serra nelle fabbriche Barilla negli ultimi 6 anni è stata ridotta del 30%, quella di anidride carbonica del 28% e l’utilizzo di acqua del 21%. Il 52% dell’energia utilizzata viene da fonte rinnovabile. La fabbrica di Pedrignano è oggi la più grande stazione di auto elettriche italiana, con 31 postazioni di ricarica.
E’ stato lanciato il progetto Food Sustainability Index, per capire dove il cibo viene prodotto meglio e sprecato meno.
Inoltre Barilla sin dal 2010 ha sostituito l’olio di palma, il cui uso tanta polemica ha suscitato ultimamente, in 150 ricette con altri oli meno grassi. E i sughi sono realizzati al 100% da pomodoro e basilico italiano.