Mentre nel Parlamento italiano si discute sul rischio di un possibile aumento dell’Iva a gennaio 2018, in un altro Parlamento, quello europeo, il primo giugno 2017 è stata approvata una proposta della Commissione che consentirebbe agli Stati membri di abbassare l’Iva sui libri elettronici, allineandola a quella dei cartacei. Il testo è passato con 590 voti favorevoli, 8 contrari e 10 astensioni.
La situazione attuale
Ad oggi le pubblicazioni elettroniche sono tassate con un’aliquota minima del 15%, mentre in quasi tutti gli Stati sui libri cartacei è applicato un tasso del 5%, in alcuni casi dello 0%.
"Il nostro modo di leggere è cambiato rapidamente negli ultimi anni. Al giorno d’oggi non ha senso - dichiara il relatore del testo, il belga Tom Vandenkendelaere del Partito Popolare europeo - applicare un doppio standard, per cui un quotidiano online viene tassato di più di quello stampato acquistato in un negozio. Questa nuova direttiva darà agli Stati membri la possibilità di allineare l'Iva dei contenuti digitali con quella della carta stampata”.
La lunga battaglia per l’equiparazione
L’equiparazione dell’Iva tra ebook e cartaceo si può considerare anche una vittoria dell’Italia, che è stata apripista in questa battaglia iniziata nel 2014, quando il livellamento delle due aliquote è stato inserito nella Legge di stabilità. “E’ stata una scelta consapevole, ben sapendo - ha dichiarato il ministro dei Beni Culturali, Dario Francescini, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare - di andare incontro a una procedura di infrazione da parte dell’Unione europea”. In quel momento, in base ad una direttiva europea del 2006, gli ebook avevano un’Iva al 22%, essendo equiparati ai beni e servizi digitali.
1 dicembre 2016 - La Commissione europea presenta un pacchetto di norme dove è contenuta anche la proposta di eliminare la disparità di tassazione tra libri cartacei e digitali, lasciando liberi gli Stati membri di decidere se tagliare o meno l’Iva per gli ebook.
7 marzo 2017 - Un sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sembra fare un passo indietro sugli ebook. Secondo l’organo di giustizia, in base alla direttiva Iva del 2006, gli Stati membri possono applicare un’aliquota ridotta alle pubblicazioni in forma cartacea sui libri, giornali e riviste. Al contrario le pubblicazioni digitali sottostanno all’aliquota normale, ad eccezione dei libri digitali forniti tramite un supporto fisico come un cd-rom.
22 marzo 2017. - L’Ecofin raggiunge un accordo sulla questione, che non è formale, ma solo l’espressione di un consenso generale che deve essere trasformato in norma. “C’è finalmente un accordo al Consiglio Ecofin per accettare l'equiparazione dell'Iva sui libri cartacei con quella sui libri elettronici - ha detto Padoan - una misura che l'Italia aveva già adottato, ma per la quale era stata paventata una procedura d'infrazione Ue che a questo punto viene sollevata. Insomma - ha concluso - abbiamo fatto da apripista su questa questione”.
1 giugno 2017 - La proposta della Commissione è stata approvata dal Parlamento europeo. A questo punto gli Stati membri sono liberi di decidere se abbassare o meno l’aliquota per i libri digitali.
Il mercato degli e-book in Italia
Negli ultimi cinque anni il mercato degli ebook è cresciuto costantemente, arrivando ad un valore di oltre 51 milioni di euro. E se è vero che aumenta la percentuale dei lettori che, oltre alla carta, sceglie il supporto digitale, il numero di download delle opere in formato elettronico sta invece calando, secondo i dati contenuti nell’edizione 2016 del Rapporto sullo stato dell’editoria, realizzato dall’ufficio studi dell’Associazione italiana editori (Aie).
Dal 2013 al 2015, i download di ebook sono passati da oltre 5,2 milioni a poco meno di 4,7 milioni. La ragione? Secondo l’ufficio studi Aie è legata al fatto che il mercato della lettura digitale ha raggiunto una prima fase di maturità, sulla quale ha poi iniziato ad agire la crisi economica. Senza dimenticare che, alle condizioni attuali, la spesa per l’acquisto di un e-reader o di un tablet “viene ammortizzato solo per chi legge almeno otto libri all’anno”. Numero raggiunto solo da 6,9 milioni di italiani. Cala quindi il numero totale di libri elettronici “scaricati”, ma aumenta la quota di persone che si apre a questa forma di lettura.
Se nel 2014, il 31% degli italiani dichiarava di leggere ebook, sia in forma minoritaria rispetto alla carta che maggioritaria, se non addirittura esclusiva, nel 2015 questa quota è salita al 39%. La percentuale di chi legge solo digitale è passata dall’1 al 2%. Si tratta ancora di una porzione residuale, ma comunque in crescita. Tendenza destinata a continuare, visto che la scelta dell’ebook è diffusa soprattutto tra i millennials.