La reintroduzione dei voucher, dopo aver causato forti tensioni tra il Pd e i fuoriusciti di Mpp, solleva tensioni tra il governo e lo stesso partito di maggioranza. La linea ufficiale non cambia: ripristino dei buoni lavoro sia per le famiglie che per le imprese. Ma Matteo Renzi, si apprende da ambienti vicini al segretario, è costretto addirittura a difendersi da chi lo accusa di voler creare un incidente parlamentare per far cadere l'esecutivo e andare al voto.
Mdp non partecipa al voto
In mattinata Pd e governo, dopo le voci di dissapori, avevano chiarito che la posizione dell'esecutivo sarà la stessa del Partito democratico. A cercare di mettere pace è sceso in campo il relatore della legge in commissione alla Camera, Mauro Guerra, che ha annunciato la presentazione in serata di un suo testo di sintesi per avere "la maggior convergenza possibile". Ma Mdp, per voce di Arturo Scotto, ha deciso di abbandonare la commissione e non partecipare al voto "finché il relatore non sciogliera' il nodo voucher".
Gentiloni: "Non reintroduciamo quanto abrogato"
Nessun dubbio da parte del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, avevano fatto sapere dal governo. "Non si tratta certo della reintroduzione dei voucher che il governo aveva abrogato. E' diverso - si specifica - lo strumento, è del tutto diversa la platea". E il ministro Anna Finocchiaro aveva sottolineato: "Non esiste nessuna tensione tra il governo e il Partito Democratico", "la proposta di emendamento che sarà presentata in Commissione rispecchierà totalmente la volontà dell'esecutivo in materia di regolazione del lavoro occasionale". "Non cerchiamo nessun incidente parlamentare avendo sempre parlato il linguaggio della chiarezza", aveva affermato da parte sua il capogruppo Pd Ettore Rosato, per zittire i rumor di macchinazioni.
Camusso valuta il ricorso alla Corte
Ma la proposta giunta dal Pd attraverso un emendamento non è piaciuta nè a Mdp, che ha abbandonato la commissione Bilancio, né a una parte dello stesso Pd, a partire dal presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano. E nemmeno alla Cgil, la cui segretaria generale, Susanna Camusso ha annunciato: "Ribadiamo che se si dovesse fare la scelta di reintrodurre" i voucher "come appare in queste ore", "noi ricorreremo alla Corte Costituzionale" in quanto "siamo davanti a un evidente lesione Carta Costituzionale e delle sue regole" e si stanno violando "le prerogative democratiche del nostro paese". E, a sorpresa, alla ripresa pomeridiana dei lavori della commissione, Camusso è giunta alla camera per seguire l'iter della manovra.