L'Antitrust ha sanzionato Whatsapp con 3 milioni. Secondo l'autorità garante del mercato, il sistema di messaggistica avrebbe "indotto gli utenti a condividere i loro dati con Facebook", che Whatsapp ha comprato nel 2014 per 19 miliardi di dollari. Si sono concluse oggi le due istruttorie avviate nel mese di ottobre scorso per presunte violazioni del codice del consumo. La multa di 3 milioni è l'esito della prima.
WhatsApp non ha evidenziato la possibilità di negare il consenso
Nel primo procedimento l'Autorità ha accertato che la società ha indotto gli utenti di WhatsApp Messenger ad accettare integralmente i nuovi termini di utilizzo, in particolare la condivisione dei propri dati con Facebook. Avrebbe fatto credere loro che sarebbe stato altrimenti impossibile proseguire nell'uso dell'applicazione. Coloro che erano già utenti alla data della modifica dei termini (25 agosto 2016) avevano, invece, la possibilità di accettarne "parzialmente" i contenuti, potendo decidere di non fornire l'assenso a condividere le informazioni del proprio account Whatsapp con Facebook e continuare, comunque, a utilizzare l'app.
Troppo restrittive le disposizioni di utilizzo di WhatsApp
L'altro procedimento istruttorio nei confronti di WhatsApp, per presunta vessatorietà di alcune clausole del modello contrattuale sottoposto all'accettazione dei consumatori che vogliano usufruire dell'applicazione WhatsApp Messenger, si è concluso con l'accertamento della vessatorietà delle disposizioni che prevedono. In particolare:
- disposizioni sulle limitazioni di responsabilità per l'app "molto ampie e generiche";
- la possibilità di interrompere il servizio "senza motivo e senza preavviso";
- il diritto dell'app di risolvere il contratto unilateralmente o quello di introdurre omodifiche economiche senza giustificazioni;
- l'applicazione della legge della California per risolvere le controversie.