Uno sconto fiscale per le donne che lavorano, una detrazione aggiuntiva rispetto a quelle esistenti per familiari a carico e per lavoro dipendente o autonomo: è una delle novità che il governo si appresta a inserire nel Piano nazionale delle riforme che accompagna il Def, secondo quanto riferisce Repubblica.
Alla vigilia dell'approvazione del Documento di economia e finanza che sarà inviato a Bruxelles, spunta quindi una misura per favorire l'occupazione femminile che per ora non viene spiegata nel dettaglio. La misura riguarderebbe il secondo percettore di reddito della famiglia e punta a
- abbassare le tasse
- combattere la povertà
- aiutare il ceto medio
- sostenere la natalità.
I numeri della proposta
Per quanto riguarda l'impatto dell'operazione sui conti pubblici, se la detrazione fosse di mille euro annui, il costo sarebbe di 6-7 miliardi, visto che sono 6-7 milioni le famiglie con due percettori di redditi in Italia, su un totale di 15 milioni che vivono grazie al lavoro.
L'obiettivo è alzare l'occupazione al 60%
"Convincere anche solo 1 miliardo di donne a lavorare o tornare attive (quindi un miliardo di euro in più) viene considerato un obiettivo epocale, tale da portare l'asticella dell'occupazione oltre il 60%, sempre che ci siano imprese disposte ad assumere. Un passo in grado di smuovere tutta l'economia: più tasse, più consumi, più crescita", si legge su Repubblica.
Come funziona la misura
Così come è stata ideata, la misura è semplice: "una detrazione ad hoc, per tutti, senza soglie di reddito o Isee che poi costringa qualcuno a restituire il bonus, come per gli 80 euro. Di fatto un ritocco dell'Irpef".