Continuano ad aumentare i turisti stranieri in Italia, ma si tratta di un turismo 'mordi e fuggi' con soggiorni in media di pochi giorni (quelli dei cinesi 1,8 giorni) in cui spendono meno degli anni scorsi. Sono alcuni dei dati che emergono dall'analisi "Il turismo internazionale in Italia", realizzata da Confturismo-Confcommercio e presentata sabato a Cernobbio in occasione del Forum di Confcommercio.
Il settore del turismo si sostiene grazie agli stranieri
Dalla ricerca emerge che è grazie agli stranieri che il bilancio del turismo italiano resta positivo anche se ra il 2001 e il 2016 abbiamo perso 45 miliardi di euro a causa dei soggiorni più brevi:
- Turisti stranieri in Italia cresciuti +1% nel 2016 (rispetto al 2015), fino a toccare il tetto di 56 milioni.
- Tra il 2001 e il 2016 gli arrivi segnano +55% e le presenze +35%
- Stranieri soggiornano meno (da 4,1 giorni del 2001 a 3,6 giorni nel 2016)
- Spendono meno (661 euro nel 2016 contro i 1.034 nel 2001, pari a -36%)
- Nel confronto 2015-2016 la permanenza media è in lieve risalita (solo due ore in più che valgono 600 milioni di entrate aggiuntive)
- Tra il 2001 e il 2016 abbiamo perso 45 miliardi di euro, pari a tre miliardi all'anno, per soggiorni più brevi dall'estero a testimonianza della necessità di una politica di promozione e commerciale in grado di allungare la permanenza media e le occasioni di spesa.
- Gli arrivi e le presenze italiane sono calate nel 2016 rispettivamente del 2% e dell'1% ed oggi risultano al di sotto dei livelli del 2001 per effetto di una flessione progressiva iniziata a partire dal 2007.
In Italia il turismo è principalmente europeo
Il turismo internazionale in Italia è principalmente di origine europea mentre quello extra europeo rappresenta circa il 30% del turismo internazionale verso l'Italia.
- Nel 2016 sono arrivati 39 milioni di turisti da Paesi europei e 16,5 milioni da fuori Europa.
- Negli ultimi due anni abbiamo registrato 3,9 milioni di arrivi in più, per il 64% provenienti da paesi extra-europei.
- Fuori dai confini europei cresce soprattutto il turismo cinese (+1,5 milioni nel biennio 2015-2016) mentre in Europa crescono significativamente i flussi da Germania (+533 mila nel biennio) e Francia (+472 mila).
- La quota di mercato dei primi 10 Paesi per arrivi in Italia (sette sono europei e tre extra-europei) sale nel 2016 al 67,1% dal 65,8% del 2015.
La classifica nel corso dell'ultimo anno presenta un importante cambiamento. Esce la Russia (gli arrivi da questo Paese si sono dimezzati nel corso degli ultimi tre anni) e rientra il Giappone.
Se osserviamo, invece, il lungo periodo ci sono altri importanti cambiamenti. Scalano posizioni Cina e Svizzera. Nelle prime tre posizioni si confermano Germania, Usa, Francia mentre il Regno Unito fa spazio alla Cina al quarto posto.
Boom di turisti nelle città d'arte e in collina
Boom di turisti internazionali nelle città d'arte, nelle località collinari e nelle città minori di interesse storico e artistico che confermano arte e cultura come tratti distintivi dell'offerta turistica italiana con tante città di piccole e medie dimensioni in grado di coniugare i valori del patrimonio culturale con quelli ambientali e paesaggistici. Arte e cultura si confermano tratti distintivi dell'offerta turistica italiana non solo per il contributo dato dalle grandi destinazioni (Roma, Firenze, Venezia ma anche Napoli, Torino e Milano, decisivo in questo caso l'effetto Expo), ma soprattutto per quello fornito dalle tante città di piccole e medie dimensioni in grado di coniugare i valori del patrimonio culturale a quelli ambientali e paesaggistici. L'analisi del movimento turistico per aree mette in contrapposizione gli straordinari risultati di Padova, Bologna e Verona con quelli deludenti di Ravenna, Pisa e Pistoia. E nelle destinazioni minori risulta evidente il contrasto tra la crescita di Urbino, Pompei e Ravello ed il calo di Aquileia, Paestum e Piazza Armerina.
Franceschini: "Tutti paghino la tassa di soggiorno"
"Risistemare la tassa di soggiorno, creare delle condizioni di parità. Non va bene che alcune categorie dell'ospitalità la pagano e altre no". Lo ha detto il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini durante il suo intervento al forum di Confcommercio. "La distinzione tra comuni turistici e no è superata - ha spiegato - e anche la concezione delle stelle degli alberghi". Per Franceschini va anche regolato il fenomeno di b&b. "Ci sono delle novità ed è sbagliato ignorarle - anche loro chiedono una regolamentazione", ha concluso.