Dal 15 giugno i cittadini europei saranno liberati dall'odioso balzello del roaming, il sovrapprezzo per telefonate, sms e trasmissione dati per chi viaggia all'estero. L'Europarlamento e il Consiglio hanno trovato un accordo sul tetto massimo dei prezzi all'ingrosso per i dati che gli operatori applicano tra di loro. Quindi niente più bollette stratosferiche al ritorno dalle vacanze, né necessità di spegnere telefonini e tablet quando si passa la frontiera per ragioni di lavoro o di studio. Europarlamento e Consiglio avevano già trovato una posizione comune su altri aspetti della proposta avanzata la scorsa estate dall'esecutivo comunitario: niente più sovrapprezzo dal 15 giugno per telefonate, sms e dati, con alcuni paletti per evitare gli abusi da parte degli utenti e delle clausole di salvaguardia nel caso in cui le compagnie di telecomunicazioni dovessero subire un duro contraccolpo.
Voce e dati, il taglio dei costi
I prezzi all'ingrosso di voce e sms subiranno un taglio definitivo dal 15 luglio: da 0.05 a 0.032 euro al minuto per la voce e da 0.02 a 0.01 euro per ciascun messaggio. Era ancora aperta la discussione sui prezzi all'ingrosso per i dati, che rappresentano la grande manna per il futuro del settore. Alla fine è prevalso un approccio progressivo: il prezzo massimo per GB che gli operatori potranno applicare tra loro passerà dai 50 euro attuali a 7,7 euro, per scendere a 6 euro nel 2018, 4,5 nel 2019, 3,5 nel 2020, 3 nel 2021 e 2,5 nel 2020. Fonti della Commissione garantiscono che, a questi livelli, l'industria delle telecomunicazioni dovrebbe continuare a investire nelle infrastrutture di rete.
Il rischio del rialzo delle tariffe nazionali
Ma, secondo alcuni deputati europei ed esperti del settore, il pericolo è che l'accordo raggiunto abbia l'effetto opposto, portando ad un aumento dei costi previsti nei piani tariffari nazionali. "La bella promessa" della fine del roaming si trasforma "in una beffa per i cittadini che beneficiano di tariffe domestiche basse e che ora potrebbero essere aumentate", ha detto David Borrelli del Movimento 5 Stelle. Visto che gran parte delle tariffe offerte ai consumatori oggi sono molto più basse del tetto all'ingrosso "è evidente che gran parte degli operatori non saranno in grado di recuperare i loro costi quando forniscono il roaming", ha spiegato sul suo blog l'esperto di telecomunicazioni, Innocenzo Genna. "Per evitare perdite, saranno costretti a aumentare le tariffe interne o a smettere di fornire il servizio roaming". Per Genna, "la pressione politica ha prevalso sulla realtà economica". Secondo Borrelli, "dalla promessa di azzerare il roaming siamo arrivati al roaming indiretto per tutti: una stangata per i cittadini che già in questi mesi hanno subito rialzi ingiustificati delle tariffe da parte delle compagnie telefoniche".
Il taglio del roaming, una priorità di Juncker
Al di là di queste preoccupazioni, prevalgono comunque i commenti positivi. "Dalla prossima estate, ovunque viaggeranno in Europa, i nostri cittadini saranno in grado di fare chiamate, inviare messaggi, navigare e rimanere connessi" come nel loro paese, ha spiegato Emmanuel Mallia, ministro per la Competitività di Malta, che ha la presidenza di turno dell'Ue, dopo l'accordo provvisorio sui prezzi all'ingrosso che ora dovrà essere ratificato dall'Europarlamento e dai governi nazionali. La Commissione europea può così rivendicare un successo: la fine del roaming era una delle priorità del presidente, Jean-Claude Juncker, per dimostrare che il mercato unico vale anche nel settore delle telecomunicazioni e che l'Europa può ancora portare dei benefici concreti ai cittadini comuni. "I costi del roaming ora sono una cosa del passato" e l'Europa ha dimostrato la sua capacità di "dare risultati", ha detto l'europarlamentare del gruppo dei Socialisti e Democratici, Miapetra Kumpula-Natri. "Abbiamo mantenuto la promessa fatta ai consumatori che il sovrapprezzo del roaming scomparirà questa estate", ha spiegato l'europarlamentare del PPE, Paul Rebig. L'accordo sui prezzi all'ingrosso era "l'ultimo pezzo del puzzle", ha spiegato il vicepresidente responsabile del Digitale, Andrus Ansip.