Roma - I saldi ai tempi della crisi iniziano senza clamore e con prospettive non proprio esaltanti per i venditori. Almeno stando alle previsioni delle associazioni dei consumatori: l'Adoc calcola 250 euro a famiglia (in lieve crescita), il Codacons 175 euro (-5% rispetto allo scorso anno), Federconsumatori e Adusbef 179,92 euro (+0,3% rispetto ai saldi 2016). Tutte le previsioni di commercianti e associazioni dei consumatori, comunque, sono di vendite sottotono anche se le cifre divergono: secondo l'Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà 344 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. Per Fismo-Confesecenti, la spesa media sarà di circa 330 euro a famiglia, per un valore di oltre 4,9 miliardi.
- VALORE SALDI INVERNALI (miliardi di euro) 5,3
- NUMERO FAMIGLIE ITALIANE (milioni) 25,8
- NUMERO FAMIGLIE CHE ACQUISTA IN SALDO (milioni) 15,5
- ACQUISTO MEDIO A FAMIGLIA PER SALDI INVERNALI (euro) 344
- NUMERO MEDIO DEI COMPONENTI PER FAMIGLIA 2,3
- ACQUISTO MEDIO A PERSONA NEI SALDI INVERNALI (euro) 14
I saldi sono partiti ufficialmente ieri dalla Basilicata e dalla Sicilia. Oggi tocca alla Valle d'Aosta e dopodomani, 5 gennaio, sarà il turno di tutte le altre regioni.
Il Natale, caratterizzato da un clima molto mite, non ha dato la spinta attesa alle vendite stagionali e visto che le condizioni del tempo non hanno invogliato all'acquisto di capi invernali, i consumatori - sottolinea la Confesercenti - avranno a disposizione un assortimento di prodotti superiore alla media da acquistare a prezzo scontato. Ma a giudizio di Federconsumatori-Adusbef, dopo consumi natalizi deboli, le vendite ai saldi saranno sui livelli dello scorso anno e solo il 39% delle famiglie effettuerà acquisti. Secondo il Codacons, invece, approfitterà dei saldi una famiglia su due, ma su prodotti mirati. Gli acquisti più ingenti - prevede l'Adoc - si concentreranno nel periodo finale, quando gli sconti arriveranno fino al 50-60%.
Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio, chiarisce che "non saranno saldi col botto. La nostra stima, euro più euro meno, è che gli italiani spenderanno mediamente come nell'anno precedente. Le vendite di fine stagione saranno sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma, per noi commercianti, non saranno sufficienti a colmare un gap di consumi fortemente condizionato da un andamento sempre più incerto ed altalenante".
I saldi, comunque, rappresentano una boccata d'ossigeno per un settore che non è ancora uscito dalla crisi. Lo afferma Roberto Manzoni, presidente di Fismo, l'associazione che riunisce i commercianti del settore moda di Confesercenti, che ricorda come "nel solo 2016 hanno cessato l'attività oltre 6 mila negozi indipendenti d'abbigliamento, tessili, calzature e accessori, sia nel Centro Nord (-3.721 imprese) che al Sud e nelle Isole (-2.411)".