Roma - Arriva il paracadute pubblico per Mps dopo il fallimento dell'operazione di mercato. Il governo ha varato il decreto per il salvataggio dell'istituto senese con una 'dote' di 20 miliardi di debito aggiuntivo, autorizzata dal Parlamento, da mettere in campo anche per le altre banche in difficoltà che ne faranno richiesta. Non è ancora chiara la quota di risorse che sarà destinata al salvataggio di Mps.
"L'ammontare di intervento di ricapitalizzazione precauzionale sarà sufficiente a colmare i requisiti che sono stati identificati con gli stress test", ha spiegato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. Il Tesoro, che al momento detiene il 4% del capitale della banca diventerà azionista di maggioranza.
Cosa prevede il piano di salvataggio da 20 miliardi
Cosa succede ora
- Non scatterà il bail in ma, come previsto dalle regole europee, il salvataggio pubblico prevede la ricapitalizzazione precauzionale, un percorso in più tappe che lascerebbe più tempo per un nuovo piano industriale.
- Il decreto interviene con una garanzia pubblica sulle nuove obbligazioni da emettere, a fronte del pagamento di una commissione. Grazie alla garanzia pubblica, le obbligazioni emesse presenteranno per il sottoscrittore il grado di rischio dello Stato e non quello della banca emittente. In questo modo si risolverà il problema più impellente dell'istituto senese, che è quello della liquidità: la Bce ha imposto la scadenza del 31 dicembre per l'aumento di capitale da 5 miliardi.
- La ricapitalizzazione precauzionale prevede che scatti il cosiddetto 'burden sharing', cioè la condivisione dei costi a carico prima di tutto degli obbligazionisti subordinati. Questo comporterà quindi la conversione forzata delle obbligazioni subordinate in azioni.
- Per gli investitori istituzionali, la conversione delle obbligazioni Tier 1 avverrà a un valore corrispondente al 75 per cento del valore nominale,
- Per i clienti retail la conversione delle obbligazioni Tier 2 avverrà a un valore corrispondente al 100 per cento del valore nominale.
Perché "il Monte" è finito nei guai
"Nel caso del retail - ha spiegato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan - ci aspettiamo sia attivato il meccanismo che consentirà agli obbligazionisti retail di azionare il meccanismo di scambio semplice che inizia con la cessione di obbligazioni subordinate in azioni e si conclude con azioni assorbite dall'intervento pubblico: risparmiatori avranno in mano obbligazioni ordinarie del medesimo valore 100 a 100 così la tutela dei piccoli risparmiatori è completa".
Mps chiede il soccorso statale
Il decreto prevede inoltre la possibilità che la banca interessata da una ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato offra obbligazioni non subordinate in cambio delle azioni frutto della conversione. Il Tesoro potrà acquistare tali azioni. Coloro che inizialmente detengono obbligazioni subordinate si troverebbero quindi a possedere obbligazioni non subordinate. In sintesi, la banca propone di scambiare le azioni frutto della conversione delle obbligazioni subordinate con obbligazioni non subordinate di nuova emissione e il Mef acquista le azioni scambiate con le obbligazioni non subordinate di nuova emissione.
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