Roma - E' in tema di reddito che in Italia si percepiscono le più forti disuguaglianze: il 76% è convinto della mancanza di equità nella distribuzione dei redditi. Non solo, per l'82% degli italiani quello in vigore è un sistema fiscale iniquo. Sono i principali risultati del sondaggio realizzato da Demopolis per Oxfam illustrati alla Camera all'iniziativa 'Le sfide poste dalla crescente disuguaglianza e il ruolo dell'Italia'. Il sondaggio rileva poi che il 60% individua nella concentrazione dei patrimoni e nelle opportunità di accesso al mondo del lavoro altri due ambiti in cui le disuguaglianze si manifestano con maggiore risalto.
Inoltre, per sei intervistati su 10 le disuguaglianze sono aumentate negli ultimi 5 anni e per sette su 10 l'accesso ai servizi pubblici di base, come istruzione e sanità, viene garantito solo in parte e con livelli di qualità differenti. Accanto alle relazioni clientelari e alle politiche economiche, il 65% ritiene poi che ad amplificare la disuguaglianza siano evasione ed elusione fiscale: per ben 8 intervistati su 10 gli abusi fiscali sottraggono al bilancio dello Stato risorse fondamentali per l'erogazione dei servizi pubblici.
In tema di misure di giustizia fiscale, rispetto alle pratiche elusive di multinazionali o di soggetti con grandi patrimoni personali che sfruttano, seppur in modo lecito, una tassazione bassa o nulla nei paradisi fiscali, l'85% dei cittadini richiede nette misure di contrasto, consapevoli del fatto che chi elude, sottrae ingenti risorse allo Stato e alla collettività. Altrettanto elevate le percentuali di consenso a una maggiore trasparenza: l'86% è a favore di misure che permettano la piena trasparenza dei beneficiari effettivi di società, fondazioni e trust; il 76% supporta la richiesta di trasparenza nei bilanci delle imprese multinazionali, rendendo pubbliche le informazioni sulle loro attività economiche, sui profitti realizzati e sulle tasse pagate in ciascun Paese dove un gruppo multinazionale opera.
"Oggi 62 paperoni possiedono la stessa ricchezza della metà più povera del mondo, vale a dire 3,6 miliardi di persone", ha sottolineato Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia, "nel nostro paese l'1% più ricco è in possesso del 23,4% della ricchezza nazionale netta". Si tratta, prosegue nel ragionamento Barbieri, "di una disuguaglianza preoccupante e insana, sia da un punto di vista economico, che da uno animato da considerazioni più etiche". Dall'indagine realizzata con Demopolis, emerge la netta percezione della disuguaglianza e delle dispari opportunità". E ha aggiunto: "La classe politica non può più permettersi di ritardare l'adozione di rimedi ambiziosi in materia di giustizia fiscale, contrastando gli abusi fiscali in Italia e a livello internazionale che alimentano la grande disuguaglianza dei nostri tempi".
Per il direttore generale di Oxfam Italia, "il momento politico, soprattutto in Europa, è particolarmente favorevole per estendere l'obbligo di rendicontazione pubblica paese per paese a tutte le multinazionali che operano nell'Ue e arrivare a definire una blacklist europea di paradisi fiscali, sulla cui base adottare efficaci misure difensive e sanzionatorie verso quelle giurisdizioni e corporation che non rispettano gli standard europei di corretta governance fiscale". La crisi, ha spiegato Pietro Vento, direttore dell'Istituto Demopolis, "sembra aver determinato, nell'opinione pubblica italiana, una maggiore consapevolezza sull'importanza delle scelte in materia economica e fiscale. Per l'80% è oggi prioritaria e urgente l'attuazione di politiche volte a ridurre le crescenti disuguaglianze sociali ed economiche nel nostro Paese".