di Francesca Venturi
Bruxelles - Lieve correzione delle stime di crescita e di deficit del governo italiano, nelle "previsioni economiche d'autunno" pubblicate dalla Commissione europea. In un contesto appesantito dall'incertezza politica dovuta al risultato elettorale negli Stati Uniti, le cui ripercussioni sull'economia europea sono tutte da valutare, quelli diffusi oggi sono i dati su cui si baserà l'opinione, prevista per la prossima settimana, che l'esecutivo esprimerà, nell'ambito del cosiddetto "semestre europeo" di controllo sui conti pubblici nazionali, sulle leggi di bilancio messe a punto dai Paesi dell'Eurozona per il 2017. Mentre nel suo documento programmatico il governo italiano ipotizzava un aumento del Pil dell'1%, la Commissione ha ridotto la crescita allo 0,9% e per arrivare al +1% occorrerà attendere il 2018, anno per il quale Roma si aspettava un +1,2%.
MOSCOVICI, IL DIALOGO CONTINUA
"La ripresa resta modesta a causa di limitazioni di natura finanziaria e dell'incertezza. Tutto ciò ostacola una ripresa più forte", ha spiegato il commissario Ue agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici. Ma, ha aggiunto, il dialogo fra Bruxelles e Roma "prosegue in modo positivo e costruttivo". Ieri il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, reduce a Bruxelles dall'ennesimo incontro con il commissario (il sedicesimo dall'inizio dell'anno, come ha puntigliosamente ricordato Moscovici), aveva previsto "scostamenti non significativi" fra stime italiane e comunitarie. Per quanto riguarda però il deficit, punto particolarmente delicato per il rapporto fra Ue e Italia, secondo la Commissione sarà pari al 2,4% del Pil quest'anno e nel 2017, per salire al 2,5% nel 2018. In questo caso lo scostamento rispetto alla previsione italiana è più che significativo, visto che per il 2018 il governo prevedeva un deficit all'1,2%. Anche il debito stimato dalla Commissione è più elevato: il 133% del Pil quest'anno, contro il 132,8% previsto da Roma, in crescita al 133,1% l'anno prossimo (il governo stimava una diminuzione al 132,6%) e nel 2018 (130,1% secondo Roma). "Capiamo le difficoltà economiche e sociali dell'Italia", ha detto Moscovici durante la conferenza stampa per la presentazione delle previsioni economiche di autunno, e per questo la commissione "ha accompagnato le riforme" concedendo flessibilità di bilancio nel 2016. Ora, ha proseguito l'ex ministro delle Finanze francese, "dobbiamo tener conto in modo giusto e proporzionato delle spese per i migranti e delle calamità naturali", come accade per tutti gli altri Paesi europei. La Commissione ha anche citato i rischi rappresentati per l'economia italiana dall'incognita referendum: "Derivano dall'incertezza politica, specialmente dovuta al referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale".