Roma - La bozza della nuova legge di bilancio varata dal governo sabato non è ancora stata trasmessa a Bruxelles. "L'Italia non è tra i Paesi che hanno già fatto pervenire il documento" di bilancio, ha detto Mina Andreeva, portavoce dell'esecutivo comunitario, nel corso del consueto briefing con la stampa.
Andreeva ha ricordato che c'è tempo fino alla mezzanotte di oggi per presentare le manovre economiche. Il governo probabilmente prenderà fino all'ultimo minuto utile per trasmettere il testo che è stato approvato 'salvo intese', il che vuol dire che per l'articolato definitivo bisognerà aspettare il 20 ottobre, termine per l'invio al Parlamento. A Bruxelles verrà trasmesso il Documento programmatico di bilancio, ovvero la griglia delle misure e dei numeri che compongono la manovra. A quel punto la parola passerà alla Ue.
Se un piano di bilancio presenta forti scostamenti dagli obiettivi di consolidamento dei conti o dagli sforzi di correzione richiesti, l'esecutivo comunitario può rimandarla indietro entro 15 giorni dalla presentazione.
Il governo, dopo aver incassato l'ok del Parlamento ad alzare l'asticella dell'indebitamento netto fino a un massimo del 2,4%, indicherà nella bozza di bilancio un deficit al 2,3% del Pil per il 2017 a fronte del 2% fissato nel quadro macroeconomico approvato dalle Camere. "Il 2,3% non è l'1,8%", ragionano a Bruxelles.
L'Europa chiede dunque di ridurre più di quanto l'Italia è intenzionata a fare. L'1 novembre è il termine ultimo entro cui si saprà se la manovra messa a punto dall'esecutivo sarà considerata o meno accettabile. Il giudizio definitivo è previsto al più tardi entro il 30 novembre. La Commissione si impegna a esprimersi "il prima possibile e in ogni caso entro il 30 novembre", e da Bruxelles fanno sapere che seppure la squadra dei commissari volesse essere 'flessibile' nell'adozione dei pareri non potrà spostare le scadenza. "E' una Commissione politica, ma all'interno delle regole". Precisazione non casuale.
Il 4 dicembre in Italia si tiene il referendum sulla proposta di riforma costituzionale. Un parere rischia di poter incidere sulla campagna elettorale, in un senso o nell'altro. Attendere lo svolgimento del voto per dare un giudizio non è possibile, attendere l'ultimo giorno utile sarebbe un rischio perché troppo a ridosso del voto. Quello che è certo è che il 9 novembre lo stesso esecutivo comunitario pubblicherà le previsioni economiche d'autunno. Occasione per fornire implicite indicazioni su come e dove intervenire. "Non è nell'interesse di nessuno far salire la tensione" su questi dossier, confessano a Bruxelles. Si cerca l'intesa. L'Italia comunque si vedrà recapitare prossimamente un dossier sul debito pubblico. E' un atto dovuto, visto che abbiamo il secondo debito della Ue dopo quello ellenico. In sostanza il nostro Paese resta un sorvegliato speciale. (AGI)