Roma - L'occupazione è salita a ritmi superiori a quelli del prodotto, riflettendo anche gli effetti delle misure adottate dal Governo in tema di decontribuzione e di riforma del mercato del lavoro. Insomma, merito del Jobs act. Lo sostiene la Banca d'Italia nel bollettino economico di ottobre.
Nel secondo trimestre l'occupazione è risultata più alta dell'1,8% rispetto a quella di un anno prima; il tasso di disoccupazione è sceso all'11,5% (dal picco del 12,8 registrato alla fine del 2014) e la disoccupazione giovanile è ulteriormente diminuita. Prosegue la crescita dell'occupazione a tempo indeterminato, seppure a ritmi inferiori rispetto all'anno scorso, in connessione con il ridimensionamento degli sgravi contributivi.
INVESTIMENTI IN MANOVRA
Nella legge di Stabilità per centrare gli obiettivi di crescita bisognerebbe puntare "su misure per favorire gli investimenti, privati e pubblici, assicurando per questi ultimi il tempestivo utilizzo delle risorse; la copertura andrebbe ricercata soprattutto in interventi di contenimento delle spese di funzionamento dell'amministrazione". Lo sottolinea il bollettino economico della Banca d'Italia in cui si ricordano le stime sul Pil contenute nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza
RIPRESA CONTINUA A RITMI MODERATI
In Italia la ripresa continua anche se a ritmi moderati. La Banca d'Italia evidenzia che nel nostro paese "dopo un andamento stazionario nel secondo trimestre che ha riflesso un calo della domanda nazionale, il prodotto sarebbe tornato a crescere lievemente nel terzo".
Nel corso dell'estate gli indicatori congiunturali (in particolare la produzione industriale e i sondaggi presso le imprese) si sono collocati su livelli coerenti con una contenuta espansione dell'attività economica. Malgrado la flessione degli ultimi mesi, il clima di fiducia delle famiglie si attesta su valori ancora elevati; le immatricolazioni di auto si sono mantenute sostanzialmente stazionarie. (AGI)