Roma - "La scommessa di Industria 4.0 e' tutta sulle pmi". Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, intervenuto al convegno 'Rinascimento industriale 4.0', organizzato da Avio Aero. Intervistato sul palco da Paolo Messa, Calenda ha spiegato che il piano del governo e' privo di "dirigismo" e propone incentivi fiscali. "Non credo che la politica industriale oggi possa essere portata avanti individuando a tavolino obiettivi troppo precisi ed indicando alle imprese quali investimenti fare e su quali tecnologie puntare. Questo e' quello che abbiamo fatto in passato, con il risultato che molti finanziamenti pubblici sono stati impiegati male o non sono stati impiegati affatto". Il piano Industria 4.0 non prevede incentivi a bando - ha proseguito - ma 13 miliardi di incentivi fiscali agli investimenti privati che le imprese possono iscrivere sul loro bilancio immediatamente, senza bisogno di alcuna autorizzazione ministeriale. Dal momento che si tratta di crediti d'imposta, ammortamenti e superammortamenti (tranne gli investimenti in ricerca e sviluppo che sono considerati su 4 anni) agiscono per le imprese nel 2017 ma l'impatto fiscale e' sugli anni successivi.
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"Abbiamo puntato inoltre - ha detto ancora Calenda - sulle cose che esistono e funzionano: ad esempio il Fondo centrale di garanzia che garantisce 15 miliardi di crediti, estendendone il raggio d'azione temporale e finanziario. Altro struemnto importante quello dei Contratti di sviluppo", rivolto alle imprese medio grandi. Il piano Industria 4.0 - hanno dichiarato il presidente ed ad di GE Italia Sandro De Poli e il presidente di Avio Aero, Riccardo Procacci - rappresenta uno strumento molto importante in particolare a supporto delle pmi che fanno piu' fatica a diventare aziende digitali. L'Italia sta entrando in maniera importante nel digitale - e' la conclusione - ed e' fondamentale per raggiungere standard di produttivita' piu' elevati. (AGI)