Roma - Un incontro di approfondimento sullo stato di attuazione del protocollo d'intesa per l'area industriale di Gela. E' quanto hanno chiesto i sindacati all'Eni, nel corso del tavolo tenuto al Mise e in vista del prossimo incontro fissato a gennaio dal viceministro Teresa Bellanova. Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno chiesto di valutare lo stato di attuazione di interventi e impegni previsti dal protocollo (investimenti, tempistiche e iter autorizzativi), soprattutto in riferimento alla green refinery e all'upstream. I sindacati hanno quindi ribadito la necessita' che tutti gli investimenti previsti rimangano impegnati nell'area industriale di Gela, come stabilito dall'intesa. "L'Eni ha presentato un piano che permette di realizzare le opere di smaltimento e depurazione a terra e non in mare - ha dichiarato Emilio Miceli, segretario generale Filctem, al termine dell'incontro - Questo e' un aspetto positivo ma ora bisogna completare il protocollo. In attesa dell'incontro di gennaio, chiediamo all'Eni di incontrarci per conoscere il cronoprogramma degli interventi". "Positivo" anche il giudizio del segretario generale dell'Ugl Chimici, Luigi Ulgiati, secondo cui "il piano di ottimizzazione del progetto Eni per l'area di Gela consentira' di ottenere benefici a livello di impatto ambientale ed energetico, oltre a consentire di ridurre le risorse utilizzate ed incrementare il personale impiegato nell'indotto". "Tuttavia - ha aggiunto - e' importante che le risorse risparmiate siano impiegate nell'area industriale di Gela affinche' i lavoratori coinvolti, sia diretti che dell'indotto, e il territorio possano beneficiarne direttamente". (AGI)