Roma - Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato per mercoledi' 21 settembre un'ora di sciopero e hanno invitato le proprie strutture e le Rsu a realizzare assemblee in tutti i luoghi di lavoro, per rivendicare che "il diritto alla vita di un lavoratore e' un bene assoluto che nessuno puo' cancellare". Dopo la tragedia di Piacenza in un'azienda di logistica ed oggi la morte di un lavoratore all'Ilva di Taranto e quella di un lavoratore dell'Atac di Roma, i segretari generali Fim, Fiom e Uilm, Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella, confermano il loro impegno per garantire un lavoro sicuro. "Dall'inizio dell'anno 500 lavoratori sono morti mentre lavoravano - scrivono i tre segretari in una nota congiunta - E' un dato inaccettabile, che rappresenta una situazione drammatica. Queste morti non sono mai la conseguenza della fatalita' ma sempre della mancanza di rispetto delle imprese per le procedure e le regole di sicurezza e, in generale, della inadeguatezza dei sistemi di prevenzione tali da assicurare effettive garanzie per i lavoratori. Questa realta' e' la conseguenza di un clima e di comportamenti che valutano la vita e il lavoro e le condizioni in cui si svolge come variabili dipendenti dagli interessi dell'impresa e del profitto. I subappalti e la precarieta' lavorativa peggiorano le condizioni di lavoro e aumentano le pressioni sui singoli lavoratori". "Per i lavoratori metalmeccanici - concludono - un contratto nazionale che affronti queste tematiche vuole dire porre argine a questa situazione perche' si rendono piu' forti i lavoratori nella difesa dei propri diritti e di una condivisa e diffusa cultura della sicurezza". (AGI)