Roma - Timidi segnali positivi che lasciano intravedere spiragli di ripresa per l'economia, anche se i consumi incidono ancora troppo poco. Il recupero del commercio da un lato e, soprattutto, la crescita del fatturato nei servizi, dall'altro, fanno ben sperare e aprono la strada a una probabile revisione al rialzo delle stime sull'andamento del Pil. Revisione che dovrebbe essere certificata dall'Istat proprio venerdi' in occasione della diffusione dei dati economici trimestrali. Nel secondo trimestre dell'anno il fatturato dei servizi aumenta dell'1% rispetto al primo trimestre 2016, con un'accelerazione della crescita rispetto a quanto registrato nei due trimestri precedenti, e sale del 2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Un dato che negli ambienti del Mef viene definito "incoraggiante e promette per lo stesso periodo una crescita economica di segno positivo, non una crescita zero". Dunque si profila un ritocco al rialzo della stima preliminare che per il secondo trimestre indicava una variazione nulla del Pil sul trimestre precedente e un +0,7% sull'anno. Anche Confcommercio accoglie con favore i segnali di miglioramento sul fronte delle vendite al dettaglio che a giugno, secondo le rilevazioni Istat, segnano un incremento congiunturale dello 0,2% e un rialzo tendenziale dello 0,8%, invertendo il brutto trend di maggio, in cui avevano registrato un -1,3% annuale e un +0,3% mensile. "In un contesto di generale debolezza dell'attivita' economica, acuita dall'incertezza sofferta da famiglie e imprese, come testimoniato dal profilo decrescente degli indici di fiducia, le vendite al dettaglio hanno mostrato, a giugno e per il terzo mese consecutivo, una sia pur contenuta tendenza al miglioramento, coinvolgendo quasi tutte le aree di spesa, mitigando cosi' le sensazioni negative sulle prospettive di ripresa",sottolinea l'ufficio studi.
Meno ottimiste le associazioni dei consumatori. Adusbef e Federconsumatori parlano di un dato "ancora lontano dalla realta'" e denunciano lo stallo dei consumi. Il Codacons vede nero e considera "la crescita delle vendite al dettaglio a giugno un dato del tutto insufficiente e ben al di sotto delle attese, soprattutto se si considera che il 2016 doveva essere l'anno della ripartenza dei consumi". E per Federdistribuzione si conferma "ancora una situazione stagnante per quanto riguarda la domanda interna, con valori che si alternano mese dopo mese intorno allo zero". A trainare la ripresa del commercio, secondo l'Istat, sono le vendite di prodotti non alimentari (quindi mobili, tessile, arredamento, ma anche giocattoli e articoli per lo sport, calzature ed elettrodomestici) che crescono nel secondo trimestre dello 0,4% in valore e dello 0,3% in volume a fronte di una flessione delle vendite di beni alimentari pari allo 0,1% sia in valore sia in volume. Con i dati di giugno l'Istituto di statistica fa il punto sulla media del trimestre aprile-giugno, durante il quale l'indice complessivo delle vendite al dettaglio in valore e in volume registra un rialzo congiunturale dello 0,1%. Piu' nel dettaglio l'istituto registra andamenti positivi per quasi tutti i prodotti non alimentari, in particolare per i mobili, gli articoli tessili e l'arredamento (+2,1%) e i giochi, i giocattoli, lo sport e il campeggio (+1,7%). Inoltre, rispetto a giugno 2015, il valore delle vendite al dettaglio aumenta dello 0,7% sia nelle imprese che operano nella grande distribuzione sia in quelle operanti su piccole superfici. Rispetto a giugno 2015, su base annua, le vendite crescono complessivamente sia in valore (+0,8%), sia in volume (+0,2%). E anche in questo caso l'incremento piu' sostenuto si rileva per i prodotti non alimentari: +1% in valore e +0,5% in volume. Sul fronte dei servizi, invece, la variazione congiunturale del fatturato e' positiva per il Trasporto aereo (+3%), per i Servizi postali e Attivita' di corriere (+1,9%), per la Manutenzione e riparazione di autoveicoli (+1,3%), per i Servizi di informazione e comunicazione (+0,6%), per il commercio all'ingrosso (+0,2%). Unica variazione negativa si registra per il Trasporto marittimo e per vie d'acqua (-1%). (AGI)