Roma - Crescita zero per l'economia italiana nel secondo trimestre dell'anno: il Pil del nostro paese infatti e' rimasto invariato rispetto ai tre mesi precedenti ed e' aumentato dello 0,7% rispetto al secondo trimestre del 2015. La variazione acquisita del prodotto interno lordo per il 2016 dunque, e' dello 0,6%. Le stime preliminari diffuse oggi dall'Istat mostrano una battuta d'arresto per l'economia italiana, ma per il ministero dell'Economia il rallentamento del Pil "non costituisce una sorpresa" ed e' dovuto a un rallentamento dell'economia globale gia' noto. "I segnali di un rallentamento globale dell'economia si andavano accumulando gia' da tempo - sostiene il Mef - negli ultimi mesi sono emersi o si sono rafforzati fattori di rischio geopolitico che hanno un impatto negativo sulla crescita Italiana (tra questi minaccia del terrorismo, crisi dei migranti, Brexit)". E nonostante "la crescita sia piu' fragile del previsto, - sottolinea ancora via XX Settembre - i conti pubblici sono sotto controllo". Meno ottimista il vice ministro dell'Economia, Enrico Morando, che ricorda che il governo presentera' il 27 settembre la nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza, e "a quel punto vedremo in che situazione ci troveremo. Non c'e' dubbio che sulla base di questi dati appare difficile conseguire l'obiettivo di crescita che era fissato nei documenti di finanza pubblica per il 2016 - ammette Morando - cioe' l'1,2%, e quindi, inevitabilmente, sara' possibile che si determinino maggiori difficolta' nella definizione delle scelte". Il vice ministro del Tesoro aggiunge che "la situazione che viene messa in evidenza dal dato che riguarda l'andamento dell'economia e' certamente preoccupante".
Vaciago "calo atteso, Italia torni a essere attraente"
Al dato non brillante sul Pil si aggiunge l'allarme di Banca d'Italia su debito: a giugno il debito pubblico italiano ha registrato un nuovo record, attestandosi a 2.248,8 miliardi, in aumento di 7,0 miliardi rispetto al mese precedente. Nei primi sei mesi del 2016, il debito delle Amministrazioni pubbliche e' aumentato di 77,2 miliardi. Tornando ai dati sulla crescita, la variazione congiunturale del Pil secondo l'Istat "e' la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dei servizi e di una diminuzione in quello dell'industria. Dal lato della domanda, l'istituto di statistica registra un lieve contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), compensato da un apporto positivo della componente estera netta. L'Italia dunque continua a faticare e contribuisce al rallentamento della crescita economica dell'Eurozona, in frenata "a seguito delle preoccupazioni legate alla Brexit e alla debole performance di Francia e Italia". Secondo quanto riferisce Eurostat, il Pil e' stato nel secondo trimestre di +0,3%, in calo rispetto al +0,6% del primo trimestre; il dato e' invariato rispetto alle stime dello scorso mese e in linea con le previsioni degli analisti. Su base annua, l'economia dell'Eurozona e' cresciuta nel secondo trimestre dell'1,6%, dato invariato rispetto alle stime. "La notizia di oggi e' che il Pil non cresce - attacca il Movimento Cinque stelle con Luigi Di Maio - ovvero dopo tre governi mai passati per le elezioni che dovevano rilanciare l'economia, siamo di nuovo al punto di partenza". E il Financial Times avverte: Il dato del Pil italiano nel secondo semestre rappresenta un "colpo" per Matteo Renzi nella sua "campagna d'autunno sul referendum che potrebbe determinare il suo futuro politico". (AGI)