Pechino - I Paesi del G20 si impegnano a utilizzare tutti i mezzi a disposizione per fare ripartire la crescita in un momento in cui la ripresa globale e' ancora debole, e sull'economia mondiale gravano le incertezze derivanti dalla Brexit e gli impatti negativi della sovrapproduzione in alcuni settori industriali. E' il quadro che emerge dal comunicato finale del G20 finanziario di Chengdu, nel sud-ovest della Cina, a cui ha partecipato il ministro Pier Carlo Padoan. "La ripresa globale continua ma rimane piu' debole di quanto desiderato", spiegano i leader delle 20 maggiori economie del pianeta. Il panorama globale e' difficile e "permangono rischi di calo", tra i quali vengono citati i bassi prezzi delle commodities e la bassa inflazione in molte economie. "La volatilita' sui mercati finanziari rimane alta, i conflitti geopolitici, il terrorismo e i flussi di rifugiati continuano a complicare il panorama economico globale", scrivono i leader finanziari, che condannano "nei termini piu' forti possibili" i recenti attacchi terroristici. "Riaffermiamo la nostra solidarieta' e la nostra risolutezza nella lotta contro il terrorismo, in tutte le sue forme e ovunque si verifichi".
L'impegno dei leader finanziari del G20 e' quello di utilizzare "tutti i mezzi possibili" (monetari, fiscali e strutturali) per raggiungere l'obiettivo di una crescita "forte sostenibile, bilanciata ed inclusiva", e allo tesso tempo di continuare a esplorare opzioni "necessarie al sostegno alla crescita e per rispondere a potenziali rischi" economici. Il G20 di Chengdu ha riaffermato anche il 'no' alle svalutazioni competitive e a tutte le forme di protezionismo. A complicare il quadro generale, e' intervenuto il voto in Gran Bretagna, protagonista delle discussioni della 'due giorni' di Chengdu. Dal comunicato finale del G20 si tende, pero', a non enfatizzare le preoccupazioni per l'impatto sull'economia globale derivante dall'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. In generale, i Paesi del G20 sono "ben posizionati per affrontare attivamente le potenziali conseguenze economiche e finanziarie derivanti dal referendum in Gran Bretagna", e "nel futuro speriamo di vedere il Regno Unito come uno stretto partner dell'Unione Europea".
Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan , ha sottolineato che il voto per la Brexit dovrebbe avere "effetti limitati" sull'economia di cui il governo terrà conto nella Legge di Stabilità del 2017, così come del rallentamento globale, ma mantenendo "la barra dritta" su una politica che sia al tempo stesso "di consolidamento e crescita". Intervistato da Rai News 24 in collegamento da Chengdu, Padoan ha osservato che "tutte le istituzioni internazionali hanno stimato che a causa della Brexit ci sarà minore crescita in in alcuni Paesi dell'Europa, naturalmente soprattutto in Gran Bretagna, ma dovrebbero essere effetti limitati", ha detto Padoan. "Tra pochi mesi - ha proseguito - vareremo la legge di stabilità, che è la manovra che bisogna fare ogni anno, quindi valuteremmo il nuovo quadro macroeconomico alla luce di questo rallentamento globale, che purtroppo era già iniziato prima della Brexit".
Sulle banche italiane, Padoan ha ribadito che si sta ancora dialogando con la Commissione europea su possibili interventi, mentre ha escluso che al momento sia necessario far ricorso ai meccanismi di "bail in", ovvero di autosalvataggio. "Comunque continueremo a tenere la barra dritta che è quella di una politica di consolidamento e di crescita allo stesso tempo", ha assicurato. "Con la commissione europea", ha ricordato, "abbiamo da tempo dialogo molto costruttivo riguardo alla definizione pratica dei gradi di flessibilità che, all'interno della normativa sul bail in, si possono ottenere. Quindi siamo confidenti. Ma per quanto riguarda le banche - ha detto - escludo che per il momento momento sia necessario ricorrere a queste misure". "Non c'è alcun rischio, il sistema delle banche italiane è solido, naturalmente sta venendo fuori dopo una lunga recessione costata il 10% in termini di Pil e naturalmente l'Italia è una economia basta sul credito, cosa che si riflette poi sui bilanci delle banche" ha poi sottolineato il ministro. "Ad ogni modo ci sono pochi casi critici che sono stati circoscritti e risolti con un processo di mercato" ha aggiunto, ricordando le misure prese per velocizzare i tempi di recupero. Infine, sui risparmiatori "ribadisco quello che il presidente del Consiglio e io stesso abbiamo ripetuto in queste settimane: il risparmio sarà totalmente salvaguardato". (AGI)