Roma - Battuta d'arresto per la produzione industriale a maggio. L'indice calcolato dall'Istat segna un calo dello 0,6% rispetto ad aprile, quando era salito dello 0,4%: su base congiunturale si tratta del peggior dato dal febbraio scorso, quando si ebbe una riduzione dello 0,8%. L'indice cala dello 0,6% anche su base tendenziale corretta per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 22 contro i 20 di maggio 2015), come non accadeva da dicembre 2015, quando l'istituto rilevò una contrazione dello 0,9%. Ad aprile si era avuto un incremento dell'1,8% su base annua. Nella media del trimestre marzo-maggio 2016 la produzione aumenta dello 0,1% rispetto al trimestre precedente. Nella media dei primi cinque mesi cresce invece dell'1,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
L'indice destagionalizzato mensile presenta variazioni congiunturali negative in tutti i comparti; diminuiscono i beni strumentali (-1,8%), i beni intermedi (-0,9%), l'energia (-0,6%) e i beni di consumo (-0,3%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, un solo aumento nel comparto dei beni intermedi (+1,8%); diminuiscono invece l'energia (-5,9%) e, in misura più lieve, i raggruppamenti dei beni strumentali (-1,5%) e dei beni di consumo (-0,7%). Per quanto riguarda i settori di attività economica, a maggio 2016 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della fabbricazione di mezzi di trasporto (+5,6%), della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+4,3%) e della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,5%).Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell'attivita' estrattiva (-13,5%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,7%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-6,5%). (AGI)