Roma - Le borse europee mettono il turbo e reagiscono alla Brexit, dopo aver perso, secondo il Financial Times, la cifra record di circa 3 mila miliardi di dollari nelle due precedenti drammatiche sessioni. Venerdi' e lunedi' i mercati hanno pagato un prezzo altissimo dopo il terremoto della vittoria dei 'Leave' e soprattutto le banche hanno lasciato sul terreno oltre il 20% del loro valore, per il timore che un avvitamento degli spread sui debiti pubblici possa intaccare i loro gia' duramente colpiti capital ratios. Oggi pero' i mercati sono riusciti a scrollarsi di dosso le paure, mettendo il turbo, specie nel settore bancario.
Dietro questo 'rimbalzone' c'e' ovviamente un fattore tecnico: il calo del valore degli assit, che ha reso piu' appetibile l'acquisto dei titoli. Inoltre, secondo gli esperti, c'e' anche l'attesa di possibili interventi coordinati delle banche centrali per garantire liquidita' sui mercati. In Giappone le autorita' hanno preannunciato misure di stimolo e Tokyo, che era in calo, ha chiuso in rialzo dello 0,09%. In Europa invece i listini hanno subito aperto in rally e poi hanno ulteriormente accelerato.
Attualmente Londra guadagna il 2,5%, Francoforte il 23,15% e Parigi il 2,67%. La maglia rosa spetta comunque a Milano che avanza del 3,4%, con i bancari sugli scudi, sulla scia delle parole del premier Matteo Renzi, il quale ha assicurato che il governo fara' di tutto per mettere in sicurezza il settore del credito. Intanto da Sintra, in Portogallo, Mario Draghi non si pronuncia sulla Brexit, ma fa sapere che l'economia mondiale potrebbe "beneficiare di un allineamento delle politiche monetarie" delle banche centrali, per combattere la "sfida comune" della bassa inflazione.
"Possiamo non aver bisogno - dice Draghi al Forum della Bce a Sintra - di un coordinamento, ma un allineamento ci sarebbe di beneficio. Con allineamento voglio intendere una condivisione delle diagnosi delle dinamiche delle sfide che ci riguardano tutti. E un impegno condiviso a basare le nostre politiche su queste diagnosi". Il rimbalzo di oggi, oltre che le borse, riguarda anche gli spread e la sterlina. I differenziali dei paesi periferici si mantengono stabili, quello tra Btp e Bund intorno a 153 punti, dopo il buon esito dell'asta sui Bot semestrali, e quello sui Bonos a quota 146. La sterlina, che ieri e' di nuovo crollata toccando il minimo da 31 anni a 1,3121 sul dollaro, si riprende e sale un po' meno dell'1% a quota 1,334 sul biglietto verde. In rialzo sopra 1,10 dollari anche l'euro. (AGI)