Roma - Nuovo rally per le borse europee: i mercati scommettono su una rimonta del 'Remain' nel referendum sulla Brexit, alla luce dell'impatto emotivo dell'assassinio della deputata inglese anti-Brexit Jo Cox. A Londra il Ftse 100 segna un +3,04% a 6.204 punti. A Milano il Ftse Mib archivia la seduta con un rialzo del 2,54% a 17.353 euro e l'All Share guadagna il 2,43% a 19.007 punti. A Francoforte il Dax termina in rialzo del 3,43% a 9.962,02 punti e a Parigi il Cac40 chiude a +3,50% a 4.340,76 punti. Gia' venerdi' scorso le borse mondiali avevano invertito rotta, puntando al rialzo.
Oggi questa tendenza e' stata confermata, fin dalla mattinata, quando Tokyo, anche grazie all'indebolimento dello yen, ha chiuso in rialzo del 2,34%, Hong Kong e' salita dell'1,6% e Shanghai e' terminata positiva delo 0,3%. Bene anche il prezzo del petrolio con il Brent tornato sopra i 50 dollari al barile e il Light crude Wti che supera i 49 dollari. Sui mercati valutari la sterlina ha ripreso quota, arrivando a guadagnare oltre il 2% sul biglietto verde, mentre lo yen e' sceso intorno a quota 104 dollari, a dimostrazione della tornata propensione al rischio degli investitori e l'euro e' risalito sopra 1,13 dollari. Si placano anche le tensioni sui titoli di stato dei paesi periferici, con lo spread tra Btp e Bund che chiude a 131 punti, dopo essere volati giovedi' scorso sopra quota 150.
Intanto il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond avverte: se si esce non vi sara' ritorno. "Il messaggio che stiamo cercando di trasmettere e' che se si decide di lasciare, non vi sara' ritorno", spiega indicando che i termini di un nuovo ingresso nell'Ue potrebbero rivelarsi nel futuro inaccettabili per Londra. Il presidente del consiglio europeo, il polacco Donald Tusk, sostiene invece che il referendum del 23 giugno sulla Brexit e' un "segnale d'allarme" per tutta l'Unione europea. "Qualunque sara' l'esito del voto - scrive Tusk su Twitter - dobbiamo considerarlo come un esame sul futuro dell'Unione. Sarebbe da pazzi ignorare un simile segnale d'allarme". "Faccio appello ai cittadini britannici - aggiunge - Restate con noi". "Insieme coopereremo alle sfide future".
Qualcosa di sicuro sull'esito del referendum di giovedi' 23 dovrebbe comunque sapersi gia' dalle 5 del mattino di venerdi', quando saranno resi noti i risultati delle aree piu' europeiste e che quindi potrebbero far virare il risultato finale verso una bocciatura della Brexit. Cosi' come avvenne per il referendum sull'indipendenza della Scozia, neanche questa volta per la consultazione sulla Brexit ci saranno gli exit poll: nessuno dei canali televisivi o dei grandi siti Internet questa volta li ha commissionati, considerata la grande incertezza di questi strumenti durante le precedenti elezioni.
Nella primissima mattinata di venerdi' si sapra' come avranno votato i cittadini britannici in Galles, in Scozia e soprattutto a Londra, dove il fronte del 'Remain' e' piu' forte, almeno stando ai sondaggi. I risultati definitivi a livello paese dovrebbero poi arrivare fra le 7 e le 8 del mattino di venerdi', quindi fra le 8 e le 9 in Italia. E in tal senso sara' decisivo, dicono gli analisti, il risultato del voto nel nord dell'Inghilterra, per capire se veramente il Labour avra' fatto breccia con il suo europeismo fra le classi operaie. I sudditi di Sua Maesta' voteranno dalle 7 alle 22 di giovedi', quindi fra le 8 e le 23 in Italia. Saranno ammessi al voto anche gli irlandesi e i cittadini del Commonwealth residenti nel Regno Unito. Non avranno diritto di voto, invece, i cittadini comunitari residenti, mentre i britannici all'estero hanno gia' votato via posta ma il requisito principale era che fossero lontani dal Regno Unito da non piu' di 15 anni.
Le autorita' raccomandano fra l'altro di andare a votare in tempo, considerando che si prevede un'affluenza straordinariamente alta per il paese, forse piu' dell'80%. I centri elettorali dove verranno contate le schede sono 382, sparsi in tutto il Regno Unito e il risultato finale sara' annunciato nella sede del Comune di Manchester da Jenny Watson, presidente nazionale della commissione elettorale. Subito dopo e' previsto un discorso del primo ministro David Cameron, probabilmente dall'uscio di Downing Street. Che cosa dira', chiaramente, e' tutto un mistero, ma si prevede che lo dica prima dell'apertura della Borsa di Londra. (AGI)