Milano - La Consob ha autorizzato la pubblicazione del documento informativo sull'offerta pubblica di scambio della Cairo Communication su Rcs. L'offerta partirà il 13 giugno e si concludera' l'8 luglio e quindi sarà ancora in Borsa quando partirà l'offerta concorrente di Bonomi, Mediobanca, Unipol, Pirelli e Della Valle, che ha iniziato il suo iter circa 15 giorni dopo. La fusione, si legge nel documento, sarà possibile nel "medio termine" ma solo a tre condizioni: dovrà esserci "una struttura del debito coerente con i flussi di cassa attesi", "il mantenimento del controllo" e "la soddisfacente verifica della situazione patrimoniale del Gruppo Rcs". Il Gruppo Cairo Communication prevede di generare "entro il terzo anno" del piano industriale che sara' predisposto dal Gruppo post-offerta, risparmi di costo, rispetto a quelli dell'anno 2015, stimabili in complessivi circa 140 milioni per anno.
L'obiettivo della Ops è di "preservare e migliorare la posizione di leadership che il Gruppo Rcs ha costruito negli anni, con l'obiettivo di incrementare la quota di mercato di Rcs nei settori in cui opera, anche per contrastare il trend di mercato di riduzione dei ricavi tradizionali dell'editoria". Cairo Communication intende arricchire "il contenuto editoriale dei quotidiani e dei relativi siti web in Italia e in Spagna, facendo leva sulle eccellenze giornalistiche di cui dispone il Gruppo Rcs" e "la realizzazione di sinergie utili ad accrescere la diffusione, gli ascolti e la raccolta pubblicitaria grazie al buon livello di sovrapposizione dei profili economici dei lettori del Corriere della Sera e del pubblico di La7".
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Carta contro contanti, un editore puro contro una cordata di soci finanziari, cambiamento contro continuità: sono i punti chiave della 'battaglia' su Rcs, che vede schierati da un lato Urbano Cairo, sostenuto dagli advisor Banca Imi ed Equita, dall'altro Andrea Bonomi in cordata gli azionisti storici Mediobanca, Diego Della Valle, Unipolsai e Pirelli. Ecco i dettagli delle offerte per la casa editrice del Corriere della sera e della Gazzetta dello sport.
L'OPS DI CAIRO
La proposta di Urbano Cairo e' un'offerta pubblica di scambio, che prevede l'assegnazione di 0,12 azioni della Cairo communication per ciascun titolo di Rcs che sara' consegnato. La valorizzazione, ai prezzi dell'8 aprile quando fu resa nota l'operazione, era pari a 0,527 euro per ciascuna azione Rcs. L'editore, che per il momento non prevede di fondere la sua Cairo communication con la Rizzoli, prendera' personalmente il timone per creare "un grande gruppo editoriale multimediale" facendo leva "sulla propria esperienza nell'esecuzione di complesse ristrutturazioni aziendali" come quella di La7. Per farlo, punta a ridurre i costi, sviluppare i ricavi e "ristabilire l'equilibrio economico" del gruppo del Corsera.
Nel documento di offerta Cairo sottolinea l'intenzione di "mantenere e rafforzare l'indipendenza delle testate di Rcs". L'editore punta ad avere il 50% piu' un'azione del gruppo, anche se l'ops potrebbe essere valida anche al raggiungimento del 35% piu' un'azione. Alle banche creditrici di Rcs chiede una moratoria fino all'approvazione del bilancio 2017 o, quanto meno, di 12 mesi, fatto salvo che il gruppo editoriale non raggiunga nel frattempo un accordo di ristrutturazione dell'indebitamento o che ci sia la disponibilita' a un rifinanziamento. Al fianco di Cairo, oggi titolare del 4,7% di Rcs, e' schierata, tramite Banca Imi, Intesa Sanpaolo che e' il primo creditore del gruppo editoriale nonche' azionista con il 4,17% del capitale.
L'OPA DELLA CORDATA BONOMI
Andrea Bonomi, Diego Della Valle, Mediobanca, Unipolsai e Pirelli mettono sul piatto un assegno di massimi 283 milioni di euro, pari a 0,70 euro per azione, per arrivare al 100% di Rcs; in buona parte la cifra sara' messa a disposizione da Investindustrial, che oggi non ha azioni di Rcs ma arrivera' ad avere il 45% del capitale. Gli altri quattro soci, che insieme hanno gia' il 22,6% di Rcs, arriveranno al 55% (13,75% ciascuno). L'opa, promossa il 16 maggio in concorrenza rispetto all'offerta di Cairo, sara' valida se gli offerenti raggiungeranno il 66,7% di Rcs. L'obiettivo e' "sostenere e accelerare il processo di ristrutturazione avviato dall'attuale management" garantendo "il prestigio e l'indipendenza delle testate giornalistiche di Rcs". Il gruppo restera' quotato in Borsa e c'e' l'impegno, da parte dei promotori, a sottoscrivere un aumento di capitale fino a 150 milioni di euro per rafforzare la societa'. Anche la cordata Bonomi chiede alle banche creditrici (tra queste c'e' Mediobanca) una moratoria sul debito fino all'approvazione del bilancio 2017. I cinque soci sottoscriveranno un patto di sindacato di durata triennale; in caso di successo, sara' convocata un'assemblea di Rcs per modificare lo statuto e portare a 9 i membri del cda, di cui 8 scelti dalla lista di maggioranza. Bonomi potra' indicare tre consiglieri (non il presidente) e l'a.d. sara' designato dal patto con un sistema di maggioranze qualificate. (AGI)