Roma Il Consiglio dei Ministri ha approvato il "decreto banche". Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Il decreto, ha spiegato Renzi, "si compone di tre parti e si propone di risolvere in modo definitivo le problematiche del mondo del credito".
Il nuovo decreto, finalizzato a ridare ricreare la fiducia dei risparmiatori verso il sistema bancario e a rafforzare il sistema creditizio sul quale pesano 210 miliardi di sofferenze lorde (87 al netto delle svalutazioni già apportate), prevede nuove norme per disciplinare il `risarcimento´ dei 10.559, obbligazionisti subordinati delle quattro banche "in risoluzione" ( Banca Marche, Carichieti, Carife e Banca Etruria", In particolare, circa la metà degli obbligazionisti in possesso dei requisiti di reddito (fino a 35,000 euro) e di patrimoinio immobiliare (fino a 100.000 eurio) potranno ottenere un rimborso forfettario automatico dell'89% mentre gli altri dovranno rivolgersi all'Anac che gestirà le procedure di arbitrato. Comunque, ha assicurato ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, non ci sarà alcun "razionamento" delle risorse per il ristoro degli obbligazionisti subordinati sia che ne abbiano diritto al rimorso automaticamente, sia in caso di esito positivo dell'arbitrato.
Sul fronte delle misure per agevolare la riscossione dei crediti, il decreto banche prevede il cosiddetto "pegno non possessorio" che consente ai creditori di avere una garanzia sui beni mobili del debitore come i macchinari.
La vicenda delle banche "è stata utilizzata in maniera strumentale, ma siamo intervenuti salvando i correntisti che sarebbero andato a gambe all'aria e non vi è stato alcun trattamento di favore nei confronti dei manager. I cittadini hanno salvato i propri soldi e siamo ai procedimenti, sanzioni nei confronti dei manager e commissariamenti". Secondo il presidente del Consiglio, "La verità, al netto della propaganda è che il nostro atteggiamento è stato molto rigoroso e serio. Mi verrebbe da dire che altre banche avrebbero dovuto avere questo atteggiamento. Fuori da questa operazione sono rimasti gli azionisti e i possessori di obbligazioni subordinate che avevano acquistato titoli che davano un rendimento molto superiore a quello del conto corrente. Quelli che nel vostro slang chiamate i 'truffati', sono persone che hanno fatto delle scelte del tutto legittime. Ma stiamo parlando di circa 10 mila perosne che hanno acquistato obbligazioni subordinate che davano rendimenti superiori ai conti correnti", ha aggiunto Renzi. "Questo governo ha fatto rispettare le regole a tutti, senza guardare in facia a nessuno".
Il Consiglio dei Ministri ha approvato con il "decreto banche", tra l'altro, "il rimborso forfetario fino all'80%" degli obbligazionisti subordinati delle quattro banche "in risoluzione" (Banca Marche, Carichieti, Carife e Banca Etruria".
Il rimborso, automatico "senza ricorso all'arbitrato", riguarda tutti gli obbligazionisti che hanno acquistato i titoli emtro il 12 giugno 2014 che devono avere due requisiti: un reddito lordo a fini Irpef fino a 35.000 euro all'anno o un patrimonio immobiliare fino a 100000 euro. Il decreto banche prevede il cosiddetto "pegno non possessorio" che consente ai creditori di avere una garanzia sui beni mobili del debitore (come macchinari, anche quote di controllo di società).
"Non c'è un centesimo speso dai cittadini, non un truffato che non riprende i propri soldi. Fuori di qui c'è il campionato mondiale della demagogia e degli slogan". (AGI)