Washington - L'Italia e' tornata a crescere nel 2015, "con il Pil salito piu' delle iniziali attese" mentre il debito e' destinato a scendere in modo sempre piu' marcato. Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel suo intervento all'International Monetary and Financial Committe, il braccio operativo del Fondo monetario internazionale. "Gli ultimi dati segnalano che la crescita trimestre su trimestre e' probabilmente in ripresa nei primi tre mesi di quest'anno - ha aggiunto - e sulla base dei dati di gennaio e febbraio stimiamo una produzione industriale nei primi tre mesi pari all'1%". Il debito/Pil nel 2016 e' stimato in declino al 132,4% (da 132,7% nel 2015) e "in ulteriore calo nei prossimi 3 anni - ha detto Padoan - raggiungendo il 123,8% nel 2019.
"Le autorita' stanno affrontando con determinazione e con una strategia su diversi fronti" la "sfida importante" posta dall'elevato livello dei crediti deteriorati delle banche in alcuni Paesi. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel discorso all'Imfc, il braccio operativo del Fondo monetario internazionale, parlando a nome di Italia, Albania, Grecia, Malta, Portogallo e San Marino. "Nonostante la volatilita' dei mercati finanziari all'inizio dell'anno, le condizioni restano generlamente accomondanti - ha osservato - il sistema bancario e' resistente e ben capitalizzato".
"L'intenzione del governo rispetto al bilancio del 2017 e' quella di rimpiazzare gli aumenti dell'Iva previsti dalle clausole di salvaguardia con misure alternative". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel suo intervento all'International Monetary and Financial Committe, il braccio operativo del Fondo monetario internazionale. "I risparmi arriveranno da un altro round di spending review, dal taglio delle agevolazioni fiscali e con misure amministrative volte a ridurre il gap fiscale", ha spiegato il responsabile di via XX settembre.
"ll completamento della prima revisione del pogramma Esm per il quale sono in corso i negoziati, sara' cruciale per rafforzare le prospettive economiche" della Grecia. Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel suo intervento all'International Monetary and Financial Committe, il braccio operativo del Fondo monetario internazionale. In Grecia l'attivita' economica "ha mostrato segnali di stabilizzazione dopo le forti perdite di Pil sperimentate tra il 2008 e il 2013", ha osservato Padoan. Il prestito dell'Esm concordato nel giugno del 2015 e l'ampia gamma di riforme intraprese dalle autorita' greche, "sosterrano il ritorno alla fiducia e alla crescita. La Grecia, prosegue Padoan, ha bilanciato il suo saldo delle partite correnti. Anche la disoccupazione ha cominciato a diminuire anche se rimane particolarmente alta. Lo scorso dicembre, per la prima volta da 33 mesi, l'inflazione della Grecia "ha registrato un tasso positivo". Per il 2016 "le prospettive della Grecia sono migliorate in modo significativo" e sono "strettamente collegate alla conclusione con successo della prima revisione dell'accordo sugli aiuti finanziari", ha rimarcato il responsabile di via XX settembre. Cio' alimenterebbe la fiducia e "faciliterebbe il ritorno dei deposti nel sistema bancario della Grecia - ha proseguito - migliorando la sua stabilita'". La conclusione della prima revisione del piano di aiuti farebbe salire la liquidita' del sistema finanziario "aumentando la capacita' per le banche di finanziare il settore privato, ridurre i costi di finanziamento e sostenere la crescita. Nel medio termine - ha concluso - gli aiuti contribuirebbero alla sostenibilita' del debito, liberando risorse per investimenti volti a rilanciare la crescita". (AGI)