Teheran - "Questi sono momenti importanti per costruire il futuro. L'Italia si e' mossa velocemente a livello di governo e di imprese. Ci sono stati ripetuti incontri a livello di ministri e di governo a Teheran e in Italia. Da parte del governo c'e' stata velocita' d'azione. Si sta uscendo dal periodo delle sanzioni e c'e' bisogno di costruire". Lo ha detto l'ad di Eni Claudio Descalzi, oggi a Teheran nella delegazione con il premier Matteo Renzi che ha incontrato il presidente iraniano Rohani. Descalzi ha detto: "Penso che per l'Italia ci sono molte opportunita' in Iran, anche al di fuori dell'energia o accompagnando l'energia. Lo scambio tra Italia e Iran e' sempre stato importante e c'e' da sempre un ottimo rapporto tra i due popoli, ci sono tutte le premesse per lavorare in futuro insieme".
Per quanto riguarda i contratti, l'ad di Eni ha osservato che "in un momento come questo a prezzi bassi ci vuole molta prudenza. Le prospettive arrivano solo se ci sono le condizioni contrattuali a lungo termine per poter fare le cose. Per il momento siamo in attesa di capire quali sono i nuovi contratti e quali sono le opportunita'". Il manager ha osservato che "in questo momento investire nel petrolio va fatto con molta cura e bisogna selezionare i Paesi che offrono i contratti migliori".
Quali possono essere i tempi entro i quali l'Iran puo' entrare a pieno titolo nelle dinamiche commerciali con la comunita' internazionale? "Per quel che riguarda il petrolio i tempi sono abbastanza rapidi per la produzione ferma. Pero' - osserva l'ad di Eni - bisogna anche sviluppare nuovi campi, bisogna recuperare dieci anni di sanzioni, il che vuol dire manutenzione dei campi, aggiornamento delle tecnologie. Bisogna aggiungere anche il fatto che 37-40 dollari all'appetito degli investitori e' meno importante che 110, questo sicuramente puo' allungare i tempi". Infine, sul futuro dei rapporti con l'Iran, Descalzi ha sottolineato che "il presente e' fatto di aperture, qui c'e' voglia di incontrare interlocutori, industriali, vedo grande volonta'", conclude. (AGI)