Roma - Il governo prevede una crescita dell'1,2% del Pil italiano nel 2016. Lo ha detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, illustrando il Def a Palazzo Chigi. "La crescita accelera rispetto al 2015 che è stato un anno di crescita positiva dopo tre anni di recessione", ha detto Padoan sottolineando che "la crescita è stata trainata dall'effetto delle misure del governo e si accompagna con un continuo miglioramento delle finanze pubbliche sia in termini di saldo deficit/pil che di debito che scenda a cominciare dal 2016".
Il deficit, stima Padoan, si attesterà al 2,3% del Pil nel 2016 e all'1,8% nel 2017. "Siamo tranquilli" che il deficit all'1,8% del Pil previsto dal Def per il 2016 "è compatibile con il quadro europeo". L'1,8%, ha aggiunto, "è compatibile con un pieno utilizzo della flessibilità esistente ed è anche compatibile con le circostanze eccezionali che riguardano il deterioramento marcato del contesto internazionale".
Il debito pubblico scenderà al 132,4% nel 2016 e al 130,9% nel 2017. La discesa proseguirà al 128% nel 2018 e al 123,8% nel 2019.
La crescita accelera ma meno del previsto nel 2016: il Pil salirà dell'1,2% nel 2016 (a fronte del +1,6% stimato in autunno) e dell'1,4% nel 2017. Il deficit si attesterà al 2,3% del Pil e non al 2,4% come indicato nella legge di stabilita. Rivisto al rialzo l'obiettivo programmatico di indebitamento netto per il 2017: il disavanzo si attesterà all'1,8% contro l'1,1% indicato a settembre. (AGI)