di Ilaria Conti
Roma - Una manciata di voti di scarto, per l'esattezza nove: Vincenzo Boccia ha superato di misura Alberto Vacchi ed e' stato designato oggi presidente di Confindustria. Il Consiglio generale ha scelto l'amministratore delegato di Arti Grafiche di Salerno come successore di Giorgio Squinzi: su 192 votanti, Boccia ha ottenuto 100 voti e Vacchi 91, una sola scheda bianca. Tra gli assenti (gli aventi diritto erano 198), oltre a Vittorio Merloni a cui e' stato tributato un lungo applauso, Mauro Moretti, Claudio Andrea Gemme e Giuseppe Bono impegnati in una missione in Qatar. Non erano presenti anche Luigi Galdabini e Gennaro Zecca.
Anche nella gara che vide contrapposti nel 2012 il presidente uscente Squinzi e Alberto Bombassei, la vittoria fu sul filo di lana con una differenza di 11 voti. E proprio per questo scarto minimo tra i due candidati, immediato da parte di tutti, e' stato l'appello all'unità. In primis dal presidente designato: "Le complessità che abbiamo di fronte non ci permettono il lusso di litigare all'interno: questa Confindustria riuscirà a costruire un percorso di evoluzione, continuità e di cambiamento", ha detto Boccia. "Si apre una stagione nuova per Confindustria: cercheremo con responsabilità e impegno di essere all'altezza dei nostri colleghi e delle aspettative del Paese", ha aggiunto precisando che fino al 25 maggio non parlerà perche' fino a quella data "abbiamo un presidente e io ascolterò molto Giorgio Squinzi".
"Non possiamo permetterci il lusso di litigare"
Nei prossimi giorni sarà affrontata la questione delle deleghe, della squadra e dell'assemblea e "cercheremo di coinvolgere quanto più possibile i nostri colleghi. Riusciremo a costruire e dare l'esempio di come si fa sistema". E' necessario, ha detto ancora, "aprire una nuova stagione di corresponsabilità e impegni". Nel corso del consiglio generale Boccia ha ringraziato Vacchi per il "grande fair play" con cui e' stata condotta la campagna elettorale. E grande correttezza e' arrivata proprio da l'ad di Ima, Vacchi che al termine del consiglio generale ha detto: "Faccio i miei migliori auguri a Boccia, quello che non deve esistere ora e' una spaccatura" all'interno di Confindustria. "Il minimo scarto con Boccia e' a testimonianza di una Confindustria che ha due posizioni diverse. Ora la priorità e' identificare una squadra molto forte, perche' le sfide del prossimo futuro non saranno banali". "Gli associati sono sempre quelli che devono decidere e hanno fatto una scelta che non e' necessariamente negativa. Spero che sia una scelta calzante per Confindustria e tutti noi", ha aggiunto. Squinzi ha difeso la riforma Pesenti e non ha mostrato segni di dubbio: "Ha vinto la democrazia". Il voto di oggi, ha spiegato, "e' una conferma della validità della riforma Pesenti, una grande prova di democrazia". "L'esito - ha proseguito - e' stato incerto fino all'ultimo. Spero che, al di la della apparente spaccatura, si possa ricomporre immediatamente l'unità. Solo se saremo uniti e coesi rimarremo e saremo sempre più autorevoli. E' un auspicio che faccio per il futuro". Duro affondo invece dal past presidente Luca Cordero di Montezemolo: "Si e' persa una straodinaria opportunità di cambiamento e di rinnovamento. Non e' bello vedere una Confindustria cosi' spaccata". Non si e' fatta attendere la replica di Emma Marcegaglia: "La Confindustria si ricompatterà anche questa volta. Durante il voto c'era un clima molto tranquillo. La storia dell'associazione ci insegna che si trova sempre l'unità".
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Marcegaglia si è detta "molto felice" per la vittoria di Boccia che, a suo giudizio, "saprà creare la giusta discontinuità. Boccia è una persona di grande esperienza e con un programma forte". Sulla stessa linea il past president dell'associazione di viale dell'Astronomia, Luigi Abete: "Non c'è nessuna Confindustria spaccata: qualche volta Montezemolo ha interpretazioni molto soggettive". Delusione invece dai candidati che sono stati esclusi dalla corsa e che avevano dichiarato di appoggiare Vacchi. "Si sono sentiti solo slogan, ora servono i fatti per consentire a Confindustria di rispondere alle sfide che attendono il mondo industriale", ha detto l'ex numero uno di Unindustria, Aurelio Regina. "Lo avevo detto che la Confindustria sarebbe uscita spaccata", ha detto il leader degli industriali bresciani, Marco Bonometti. "Mi auguro si ritrovi l'unità, solo una Confindustria unita può essere un interlocutore all'altezza delle parti sociali e del governo". Per il presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi, "come da previsione c'e' stato un testa a testa". "Viva Boccia che sarà il presidente di tutti", ha commentato. Infine Cgil, Cisl e Uil, compatte chiedono a Boccia di riprendere il dialogo con i sindacati a partire dal confronto sul nuovo modello contrattuale. Prima dell'elezione definitiva, altri due passaggi: il 28 aprile il leader designato presenterà la squadra di presidenza (con i vicepresidenti ridotti a 6); poi, il 25 maggio, nell'assemblea privata dove, ad esprimersi saranno all'incirca 1.400 imprenditori. Va detto che non si e' mai verificata la bocciatura del 'nuovò presidente in questo ultimo passaggio. Infine, il 26 maggio, il presidente di Confindustria farà il suo debutto all'assemblea pubblica. (AGI)