Cernobbio - Confcommercio prevede per il 2016 una crescita dell'1,6% del Pil, sostenuta dai consumi e degli investimenti, ma sul dato esiste il rischio di una revisione al ribasso. Per i consumi e' attesa una crescita dell'1,4%, contro l'1,1% del 2015, mentre gli investimenti fissi lordi dovrebbero salire del 3%, rispetto allo 0,8% dello scorso anno. Sempre ferma l'inflazione, 0,2% annuo contro lo 0,1% del 2015. Le previsioni, elaborate dall'Ufficio studi, sono state diffuse oggi all'avvio del Forum Confcommercio di Cernobbio.
Secondo il direttore, Mariano Bella, il 2016 "presenta un puzzle di informazioni di difficile composizione: la fiducia di famiglie e imprese resta sui massimi, i consumi a gennaio appaiono deboli, i dati sull'occupazione sono positivi", mentre "la deflazione appare piu' un pericolo teorico che una reale minaccia". Secondo Bella la crescita del 3% degli investimenti "non e' per nulla ottimistica. Le perdite subite nel recente passato sono di dimensioni eccezionali, dunque una modesta ripresa degli investimenti e' fisiologica". Le tendenze "dovrebbero rafforzarsi moderatamente nel prossimo anno. Non c'e' nulla di straordinario e nulla di cui rallegrarsi con particolare enfasi per l'eventuale realizzazione di questo quadro macroeconomico". Per il 2017 si prevede +1,6% del Pil, +1,7% dei consumi, +3,7% degli investimenti.
L'Italia senza i freni rappresentati dagli eccessi di burocrazia, dall'illegalità, dai difetti di accessibilità e capitale umano riceverebbe benefici per 230 miliardi di euro, con un balzo del 16% del Pil. E' l'altra stima dell'Ufficio studi della Confcommercio diffusa in apertura del Forum di Cernobbio. L'analisi considera le miglior performance regionali nelle varie voci, ottenute da Valle d'Aosta, Trentino, Lombardia e Piemonte, calcolando gli effetti della rimozione dei gap delle varie regioni se i valori si adeguassero alle migliori pratiche. "Siamo dentro un esercizio di fantasia - riconosce lo studio - seppure ragionevole. Questi aggiustamenti richiederebbero anni di tempo e in alcuni casi costituiscono un limite difficilmente raggiungibile". Confcommercio propone quindi un calcolo alternativo "molto piu' raggiungibile in tempi brevi rispetto al primo" basato su un aggiustamento del 5% dei parametri di accessibilita', burocrazia e legalita' e una crescita dell'1% sul capitale umano. L'esercizio darebbe benefici per 45,3 miliardi di euro, con un aumento del Pil del 3,2%. (AGI)