Milano - Il prezzo per la vendita di Ansaldo Sts a Hitachi "e' quello giusto". L'amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, difende l'operazione con i giapponesi, finita al centro di un'indagine della magistratura di Milano che ieri ha ordinato perquisizioni a tappeto.
In occasione della presentazione dei risultati 2015 con i quali parte la "svolta" di Finmeccanica, Moretti è tornato sulla vicenda per dirsi "tranquillo": "Siamo sicuri che il prezzo fosse il migliore che si potesse aspettare" e lo dimostra l'attuale prezzo in Borsa, ha rivendicato il manager (un'azione Ansaldo vale oggi 9,86 euro).
L'opa di Hitachi era partita a 9,5 euro ed e' poi stata alzata, dopo l'intervento della Consob, a 9,899 euro: la tesi della magistratura e' che, nell'operazione con Hitachi, sia stato 'gonfiato' il prezzo di Ansaldo Breda (non quotata) e ridotto quello di Ansaldo Sts, a danno dei soci di minoranza.
"Noi crediamo di aver lavorato bene", ha risposto Moretti, ribadendo che negli ultimi cinque anni il titolo Ansaldo "mai una volta e' andato sopra il valore a cui l'abbiamo venduto". La preoccupazione del manager è, piuttosto, rivolta ai riflessi internazionali della vicenda: "Mi chiedo se siamo impazziti come Paese, non si capisce perché uno deve venire qui a investire. Non so se ci siamo giocati il quartier generale di Hitachi per l'Europa in Italia".
Hitachi, tramite l'a.d. di Hitachi rail Italy Maurizio Manfellotto, ha assicurato a sua volta ai magistrati "massima disponibilita' a cooperare" per archiviare un "fastidiosissimo inconveniente".
Intanto Finmeccanica, che ieri sera ha annunciato un utile 2015 in forte crescita a 527 milioni di euro, è pronta a un 2016 "di svolta" e "ancora in crescita", ha assicurato Moretti. Il gruppo, che passa da holding finanziaria a una sola società operativa focalizzata nell'aerospazio, nella difesa e nella sicurezza, cambierà anche nome diventando dal primo gennaio 2017, se i soci daranno via libera, 'Leonardo'. Si sceglie, ha illustrato Moretti, una denominazione piu' immediata e facile soprattutto per gli stranieri e che "rappresenta bene le radici profonde della nostra storia e il senso del nostro futuro".
Guardando ai numeri, nei prossimi anni la priorita' saranno gli investimenti: di qui al 2020 vi saranno destinati circa 600-650 milioni di euro annui e, se ci fossero "opportunita' importanti", anche il ritorno al dividendo - che potrebbe essere preso in considerazione già nel 2016 - potrebbe essere rimandato. Possibile anche l'apertura a "qualche partner finanziario" della consociata americana Drs: "Siamo pronti a discutere per un nuovo assetto industriale", ha anticipato Moretti. (AGI)