Bruxelles - La flessibilita', la possibilita' di non conteggiare ai fini del calcolo di deficit e debito le spese sostenute per riforme strutturali, investimenti e anche migrazione, rischia di non bastare all'Italia per evitare deviazioni negli obiettivi di correzione delle finanze pubbliche. Lo ha chiarito l'Eurogruppo, nella nota diffusa al termine dei lavori. Per l'Italia, hanno scritto i ministri economici dell'area Euro, "anche nel caso in cui la massima flessibilita' dovesse essere garantita, rimarrebbe comunque il rischio di deviazioni significativi" dagli obiettivi di aggiustamento delle finanze pubbliche. In particolare i ministri dell'Eurogruppo rilevano che le stime per l'Italia mettono il nostro Paese nella condizione di "non rispettare la regole del debito nel 2015 e nel 2016". Fonti italiane fanno sapere che "non ci sono novita'" rispetto alla nota approvata dall'Eurogruppo a novembre, l'ultima volta che si era affrontato il tema delle leggi di stabilita' e della situazione economica dei Paesi membri.
Le stesse fonti italiane ricordano inoltre che la Commissione europea esprimero' la propria valutazione conclusiva sul programma di bilancio italiano a maggio, quando verranno redatte le raccomandazioni specifiche per Paese. Anche per il ministero dell'Economia non c'e' nulla di nuovo nella dichiarazione sul monitoraggio delle politiche di bilancio. Fonti del Tesoro sostengono che lo statement di oggi "replica" quello prodotto a novembre in occasione della valutazione dei bilanci programmatici degli Stati effettuata dalla Commissione europea. A via XX settembre si condisera comunque "molto importante che si sia preso atto" che nel 2015 il debito si sia stabilizzato e che nel 2016 e' previsto in diminuzione. (AGI)
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