Roma - L'aumento di 35 mila tonnellate per due anni del contingente di olio di oliva a dazio zero provenienti dalla Tunisia, con un incremento dalle attuali 56.700 tonnellate a 91.700 tonnellate provochera' effetti negativa sulla nostra olivicoltura. "Sarebbe importante - si legge in una lettera inviata ai parlamentari europei da Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Copagri, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari) - che il PE approvasse una serie di emendamenti, gia' presenti nel parere della Comagri di gennaio (tracciabilita' dell'olio, limitazione e gestione temporale del contingente) che a nostro avviso alleggerirebbero l'impatto di ogni eventuale aumento, anche parziale, della quota prevista dalla Commissione". Pur riconoscendo la rilevanza di azioni che rafforzino la politica europea di vicinato specie a favore di Paesi che attraversano una delicata fase geopolitica, Agrinsieme ritiene tuttavia che sia fondamentale che l'Unione europea intervenga con sostegni che a loro volta non generino ripercussioni negative sui mercati europei. Le modalita' di utilizzo, e non i quantitativi, del contingente sono state gia' oggetto di recente revisione normativa da parte della Commissione - fa notare il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - che di fatto ha eliminato la limitazione mensile al suo utilizzo. Le conseguenze sono state subito avvertite: in soli due giorni, a gennaio, applicando la nuova regolamentazione e' stato utilizzato gia' tutto il contingente 2016, cosa mai verificatasi in passato. Queste novita', unite al particolare andamento delle campagne produttive e dei fabbisogni delle imprese hanno influito negativamente sull'andamento delle importazioni e del mercato. In termini di quotazioni, in Italia il prezzo degli oli extravergini e vergini, da febbraio 2015 a gennaio 2016, ha subito cali intorno al 23% per gli oli vergini ed al 39% per gli extravergini. "Un ulteriore aumento del contingente di 35 mila tonnellate - conclude Agrinsieme -avra' un impatto negativo ancora maggiore".(AGI)