Roma - "Il progetto europeo sta soffrendo una crisi senza precedenti: la reazione politica alla recessione e alla disoccupazione è spesso percepita come insufficiente dai cittadini europei che stentano a cogliere il valore aggiunto del far parte dell'Unione". E' partendo da questa considerazione che il governo italiano lancia la sua proposta per "una strategia europea condivisa per crescita, lavoro e stabilità" messa a punto da Palazzo Chigi insieme al ministero dell'Economia.
Il testo del governo (in inglese)
"Se l'Europa deve essere parte della soluzione, e non del problema, dobbiamo ricostruire la fiducia tra i nostri cittadini e tra gli stati membri e sviluppare una strategia comune per sostenere crescita e occupazione". L'Europa, si legge nel documento del governo, "è a un bivio: se continueremo a trascinarci attraverso una ripresa incerta, non emergeranno progressi nella crescita e nella creazione di posti di lavoro e l'Eurozona resterà esposta a shock che possono minacciare la sua sostenibilità".
L'Unione sta fronteggiando "una sfida senza precedenti" rappresentata dall'emergenza migranti che richiede "una risposta comune". Quindi, "Condividere la responsabilità per la gestione dei confini esterni tra l'Ue e i gli stati membri interessati rappresenterebbe una risposta efficace". La portata di questa nuova politica sarebbe tale da richiedere "diverse fonti di finanziamento" e da giustificare il ricorso a meccanismi di mutualità che potrebbero includere anche l'emissione di bond comuni".
L'accordo di Shengen "rappresenta uno dei piu' importanti risultati del processo di integrazione europeoe va preservato e rafforzato", scrive ancora il governo. L'emergenza migranti è destinata a durare per cui è necessaria una "politica per i rifugiati di lungo termine".
Ci vuole, un "ministro delle Finanze europeo" che possa promuovere "politiche di bilancio comuni e assicurare il perseguimento a livello aggregato di obiettivi coerenti e internamente bilanciati". "Sarà necessario che l'Eurozona si doti di un proprio budget con adeguate risorse" perché ovviamente tale ministro "deve essere messo dal punto di vista politico nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo".
"L'Unione bancaria è ancora incompleta e deve essere completata con strumenti efficaci a fronteggiare crisi sistemiche. Un fondo di garanzia comune per i depositi migliorerebbe significativamente il funzionamento dell'Unione Bancaria, assicurando piu' efficienza e stabilità" e "sostenendo la fiducia" nel sistema. (AGI)