Roma - Il 2015 si chiuderà con una crescita annua del Pil pari allo 0,7% (calacolata su dati trimestrali grezzi). E' quanto rileva l'Istat che diffonde la stima preliminare. Il governo prevede per il 2015 una crescita dello 0,9%.
Lo scorso anno il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato, invece, dello 0,6%. Il 2015, spiega l'Istat, ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al 2014 e la variazione annua del Pil calcolata sui dati trimestrali grezzi è quindi pari a +0,7%.
Nel quarto trimestre del 2015 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell'1,0% nei confronti del quarto trimestre del 2014. Lo rileva l'Istat nella stima preliminare.
Il quarto trimestre del 2015 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al quarto trimestre del 2014. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'industria e di aumenti in quelli dell'agricoltura e dei servizi.
Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), più che compensato dall'apporto positivo della componente estera netta. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,2% negli Stati Uniti e in Francia e dello 0,5% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento dell'1,9% nel Regno Unito, dell'1,8% negli Stati Uniti e dell'1,3% in Francia. (AGI)