Bruxelles - Le misure di politica monetaria decise dalla Bce nell'estate 2014 "sono state molto efficaci. Senza queste misure la zona euro si sarebbe trovata in una conclamata deflazione e la crescita sarebbe stata più bassa". Non ha dubbi il presidente della Bce, Mario Draghi, intervenendo al Parlamento europeo in sessione plenaria. "Hanno portato a un miglioramento dell'economia su ampia base, stimolato il credito e sostenuta la ripresa Eurozona", ha aggiunto. Il Vecchio continente, ha spiegato, si trova in una fase in cui "la coesione dell'Europa viene messa alla prova". Molte delle sfide "che dobbiamo affrontare sono europee, o anche globali": ecco perché, ha osservato, "queste sfide chiedono una forte risposta europea".
"Una moderata ripresa dell'Eurozona è in corso ma sussistono rischi che sono aumentati di nuovo", ha detto ancora Draghi. Tali rischi, ha aggiunto, "potrebbero minare la ripresa in corso" e riguardano soprattutto "l'incertezza sulle prospettive di crescita delle economie dei mercati emergenti, vulnerabili a cambiamenti improvvisi". Le politiche nazionali di bilancio devono "contribuire alla ripresa economica" ma "al tempo stesso dovrebbero rispettare pienamente i criteri del patto di stabilità e crescita". Come ha detto Mario Draghi nel suo discorso al Parlamento europeo in sessione plenaria a Strasburgo, "questo è importante per mantenere la fiducia nel quadro di bilancio europeo e nella sostenibilità dei conti pubblici". E questo, ha proseguito, "potrebbe riguardare una maggiore efficienza dei servizi pubblici e puntare a un sistema fiscale più orientato alla crescita".
L'"incertezza politica" continua a pesare sul "progetto europeo", e questo "è vero nel più ampio contesto della nostra Unione", ha detto al parlamento europeo di Strasburgo il presidente della Bce Mario Draghi. "Una soluzione che mantenga il Regno Unito stabilmente nell'Ue consentendo all'Eurozona di integrarsi ulteriormente potrebbe rilanciare la fiducia". Inoltre, anche "l'architettura dell'Unione economica e monetaria rimane una costruzione incompiuta. I cittadini e i mercati sono troppo spesso insicuri sulla nostra capacità di agire congiuntamente in uno spirito di responsabilità comune. Dobbiamo dimostrare che si sbagliano".
Per completare l'Unione bancaria è necessario che ci sia uno strumento comune che "rafforzi la credibilità del Fondo di risoluzione unico" e che "la fiducia nella sicurezza dei depositi sia ugualmente alta nei paesi di tutta l'Eurozona, realzzando uno schema europeo di garanzia sui depositi". Lo ha detto al Parlamento europeo il presidente della Bce Mario Draghi. "Per rendere il nostro sistema finanziario veramente sicuro e sano dobbiamo fare progressi in due campi principali, che sono complementari". Oltre alla realizzazione dello schema di garanzia unico per i depositi, secondo Draghi e' necessario "finalizzare e attuare il lavoro che abbiamo cominciato realizzando il Meccanismo unico di sorveglianza e il Meccanismo unico di risoluzione, pilastri iniziali dell'Unione bancaria". Questo, ha aggiunto, comprende "un ulteriore lavoro legislativo per armonizzare le nostre regole per l'azione di sorveglianza e assicurare una coerente applicazione delle misure di 'bail-in' previste della direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche (Brrd)". (AGI)