Roma - Proporre nuove regole per licenziare i dipendenti pubblici che si assentano dal lavoro in maniera ingiustificata rischia di essere propaganda perchè queste regole "ci sono già" e bisognerebbe prima spiegare perchè non funzionano, così come è "propaganda" sostenere che le forme di contratto atipico si siano ridotte. Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, illustrando in conferenza stampa la Carta dei diritti universali del lavoro. "Ad esempio, a fronte dello sforzo di aumentare i contratti a tempo indeterminato, sono esplosi i voucher, così come è difficile trovare un apprendistato che abbia reali finalità formative", ha spiegato Camusso.
La Cgil non intende proporre un referendum abrogativo contro lo Jobs Act in quanto la "destrutturazione" dei contratti di lavoro è avvenuta con una serie di interventi normativi susseguitisi negli anni. Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, presentando in conferenza stampa la 'Carta dei diritti universali del lavorò, un documento che verrà discusso a breve dagli iscritti alla Cgil e ha l'obiettivo di diventare una piattaforma per una legge di iniziativa popolare. "Se la domanda è 'proporrete un referendum abrogativo contro lo Jobs Act?', la risposta è no", ha spiegato Camusso, "non è una questione di Carta dei diritti contro Jobs Act, che è la coda di un lungo processo, messa così si interverrebbe solo su una parte". "Bisogna evitare di essere schiacciati su posizioni dell'ultimo periodo", ha detto ancora il segretario generale della Cgil, che si è riferita nello specifico al Collegato Lavoro, che ha "cambiato totalmente le condizioni dei diritti individuali" restringendo, ad esempio, le possibilità di ricorso in sede giudiziaria. (AGI)
(18 gennaio 2016)