Roma - Nuovo terremoto nel mercato dell'auto, con le azioni della Renault in caduta libera in borsa. La notizia delle perquisizioni e dei sospetti di nuove frodi di emissioni di gas, così come per Volkswagen, fa aprire una pagina difficile della storia di Renault, in campo anzi su strada da oltre cento anni. Fondata il 1 ottobre del 1898 (controlla peraltro marchi come Dacia, Nissan Motor), la casa automobilistica francese arrivò a essere il primo costruttore di auto in Francia già nel 1908 e negli anni Venti era in concorrenza intensa con Citroen.
Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1945, e aseguito anche delle accuse a Louis Renault di aver collaborato con il regime filo-nazista (pare che venne ucciso in carcere), l'impresa venne nazionalizzata dal Governo provvisorio diretto da Charles de Gualle e poi affidata all'ingegnere Lefaucheux. Segui' quindi un periodo di nuovo splendore, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, per la Casa francese, fase dalla quale vennero fuori due dei modelli più venduti del marchio, Renault 4 e Renault 5. Nel 1996 venne privatizzata. Attualmente lo Stato detiene il 15%, una quota analoga è invece in mano alla Nissan. Il fatturato ha superato nel 2014 i 41 miliardi e i dipendenti (al 2012) sono 127.086. Il bilancio 2014 riportò dati più che soddisfacenti, facendo registrare un utile di 1,9 mld contro i 695 mln dell'anno precedente. (AGI)
(14 gennaio 2016)