Detroit - "E' essenziale togliersi di dosso quelli che Matteo Renzi chiama gufi". Cosi' Sergio Marchionne cita il premier, confermando gli obiettivi del piano Fca al 2018, durante il salone dell'auto di Detroit, al via da oggi con le anteprime per la stampa. Occorre "provare ai gufi e a noi stessi - ha spiegato Marchionne, seduto vicino al presidente John Elkann - che siamo capaci di arrivare al 2018 senza assistenza e senza dipendere dai risultati del consolidamento". Per Fca e' infatti esclusa "per ora ogni prospettiva di partnership con General Motors" anche se il consolidamento del settore "e' inevitabile".
Per Marchionne l'enfasi "maniacale" e' dunque sugli obiettivi del piano. "Noi non abbiamo abbandonato il discorso del consolidamento perche' lo consideriamo un perno fondamentale dello sviluppo di questa industria, l'unica cosa che abbiamo messo sul tavolo e' il fatto che, considerando le condizioni del mercato e la difficolta' nel raggiungere una conclusione soddisfacente per quanto riguarda le relazioni con i potenziali partner, abbiamo deciso di far diventare il piano di nuovo il punto piu' importante", ha detto Marchionne, confermando il gelo con l'ad di Gm, Mary Barra, con la quale non solo non ha preso "neppure un caffe'" ma non ha neppure scambiato gli auguri di Natale.
"L'anno e' andato bene, oltre le aspettative, nel senso che stiamo nella fascia alta della guidance" , ha proseguito il manager italo-canadese annunciando che i risultati finanziari saranno diffusi il prossimo 27 gennaio e di aver rivisto questa mattina alle cinque con Elkann, nel garage di casa sua, "dove avvengono tutte le discussioni piu' filosofiche", gli obiettivi del piano.
"La distanza tra dove siamo e dove dobbiamo arrivare nel 2018 non e' enorme - ha aggiunto - e' fattibile. Questo non significa che sia facile. Ma sono risultati fattibili: abbiamo fatto molta piu' strada dal 2004 al 2007 di quanta ne dobbiamo fare per arrivare al 2018 ed entriamo in questa nuova fase con il risultato eccezionale del 2015 sotto tantissimi punti di vista, come lo strepitoso successo del marchio Jeep".
Quanto alle perdite in Borsa di Ferrari "e' da cretini", secondo Marchionne, guardare alla reazione dei titoli all'indomani dello scorporo e della quotazione a Piazza Affari. "La cosa importante ora per Ferrari - ha avvertito - e' andare a Barcellona per poi andare in Australia e tornare a vincere". Quanto agli sviluppi futuri, Marchionne ha definito la relazione con Google, e con altri "agenti di cambiamento" nel settore "totalmente naturale, non antagonista, aperta".
"Continueremo a lavorare con loro come lavoriamo con altri - ha dichiarato - senza fare annunci stratosferici. Continueremo a rimanere aperti all'introduzione di questa tecnologia in una maniera che sia rilevante per l'utilizzo delle vetture". Secondo l'amministratore delegato di Fca, "non bisogna fare discorsi da Mose". "Dateci il tempo di lavorare, di farvi vedere come lo faremo nel futuro, lanciando le vetture - ha concluso - quella e' la vera prova di quello che siamo capaci di fare, il resto e' tutta fuffa". (AGI)