Roma - Un elevato titolo di studio si conferma un vantaggio nel mercato del lavoro. Lo rileva l'Istat sottolineando che il tasso di occupazione cresce di più fra i laureati, attestandosi al 75,7% (+0,8 punti sul terzo trimestre 2014) rispetto al 63,2% di quello dei diplomati e al 43,5% del tasso riferito a chi ha al più la licenza media (+0,7 e +0,5 punti, rispettivamente). La riduzione del tasso di disoccupazione è invece diffusa rispetto ai diversi livelli di istruzione, mentre il tasso di inattività cresce solo tra quanti possiedono fino alla licenza media.
Sono i giovani i veri protagonisti del nuovo andamento del mercato del lavoro: dopo il forte calo dell'occupazione giovanile in tutti gli anni della crisi, il numero di occupati di età 15-34 anni torna a crescere (56 mila, +1,1%) insieme all'aumento del tasso di occupazione (dal 39,5% al 40,2%). Nei dati di flusso analizzati dall'Istat, i giovani rappresentano più della metà dei nuovi ingressi nell'occupazione, ovvero degli occupati che non avevano un lavoro un anno prima, con una tendenza crescente (dal 54,4% tra il terzo trimestre 2013 e il terzo 2014 al 56,1% dell'analogo periodo 2014 e 2015). Un elevato titolo di studio si conferma un vantaggio nel mercato del lavoro: il tasso di occupazione cresce di più fra i laureati, attestandosi al 75,7% (+0,8 punti sul terzo trimestre 2014) rispetto al 63,2% di quello dei diplomati e al 43,5% del tasso riferito a chi ha al più la licenza media (+0,7 e +0,5 punti, rispettivamente).
Gli occupati 35-49enni continuano invece a diminuire in valore assoluto anche se il rispettivo tasso aumenta di 0,5 punti. Prosegue la crescita più marcata delle altre classi di età dell'occupazione e del tasso per gli over 50enni, dovuta, tra l'altro, alle minori uscite dal mercato del lavoro per pensionamento a seguito dei cambiamenti della normativa previdenziale. Tuttavia gli ultra cinquantenni sono gli unici per i quali continua ad aumentare anche la disoccupazione, sia in valore assoluto sia nel tasso. La riduzione del tasso di disoccupazione è invece diffusa rispetto ai diversi livelli di istruzione, mentre il tasso di inattività cresce solo tra quanti possiedono fino alla licenza media.
Infine, cala il numero delle persone in cerca di occupazione e scende anche il numero di coloro che sono 'scoraggiatì. In particolare, a cercare lavoro sono in 2 milioni 677 mila (-299 mila in un anno). Si tratta di un decremento dopo quattordici trimestri di crescita ininterrotta, il calo nel primo trimestre 2015 e la stabilità nel secondo. Non solo, ma dopo l'aumento ininterrotto fra il 2008 e il 2014, nel terzo trimestre 2015 prosegue la discesa della disoccupazione di lunga durata (almeno 12 mesi): dal 62,4% di un anno prima all'attuale 58,1%. Si stimano a 1 milione 555 mila le persone in cerca di occupazione da almeno un anno. (AGI)
11 dicembre 2015