Wolfsburg - I trucchi della Volkswagen su 11 milioni di motori diesel non sono il risultato di "un errore isolato ma fanno parte di una catena di errori" le cui origini risalgono al 2005, quando VW ha lanciato una vasta offensiva per conquistare con il diesel il mercato americano. Lo sostiene, nel corso di una conferenza stampa a Wolfsburg, nel quartier generale del gruppo, Hans Dieter Poetsch, presidente del consiglio di sorveglianza del gruppo tedesco. "Faremo piena chiarezza, niente sara' nascosto sotto il tappeto, tutto sara' messo sul tavolo" dice ancora Poetsch, facendo riferimento all'inchiesta interna del gruppo tedesco sul dieselgate. "Siamo davanti a una delle sfide piu' grandi della nostra storia" ha aggiunto. "Gli ultimi due mesi sono stati senza precedenti per noi. Nessuno e' in grado di immaginare che la nostra societa' potesse entrare in una situazione come quella che stiamo vivendo dal settembre scorso".
Mueller, situazione vendite tesa ma non drammatica "Anche se la situazione e' seria la compagnia non sara' distrutta". Lo assicura l'amministratore delegato di Volkswagen, Matthias Mueller. "Volkswagen - dice Mueller nel corso di un'affollata conferenza stampa a Wolfsburg - sta facendo tutto il possibile per limitare gli effetti che la crisi attuale sta comportando sulle prestazioni del gruppo". "Le cifre sulle vendite - aggiunge - sono miste e variano a seconda dei mercati e dei marchi. Complessivamente la situazione non e' drammatica ma, come d'altronde e' prevedibile, e' tesa". (AGI)
10 dicembre 2015