Istanbul - Il progetto del gasdotto Turkish Stream, che avrebbe dovuto rifornire la Turchia di gas proveniente dalla Russia, sarebbe stato accantonato per volere di Ankara. Lo ha fatto sapere oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Nei giorni scorsi, Alexey Miller, responsabile del colosso russo dell'energia Gazprom, aveva detto che i negoziati erano su un binario morto, in seguito all'episodio dell'abbattimento del jet russo da parte dell'aeronautica turca lo scorso 24 novembre. Erdogan ha voluto specificare che "le nostre richieste non sono state soddisfatte", mentre diversa sarebbe la situazione relative la centrale nucleare che i russi dovrebbero realizzare ad Akkuyu, nel sud del Paese.
Il Turkish Stream avrebbe permesso di portare gas dalla Russia all'Europa attraverso la Turchia, tramite 4 canali posti nel Mar Nero, evitando cosi' di passare per l'Ucraina. Titolare dell'appalto sarebbe stata la Gazprom, mentre il progetto ancora in piedi, ovvero quello riguardante la centrale nucleare di Akkuyu, e' in mano alla Rosatom. "Se perderemo le forniture troveremo alternative" ha affermato Erdogan, riferendosi al Qatar e all'Azerbaijian dove lui e il premier Ahmet Davutoglu, si sono recati non a caso in visita la scorsa settimana. A Doha il presidente ha concluso un importante accordo con la Qatar Petrol, mentre a Baku il premier ha discusso sia delle forniture che del progetto di un altro gasdotto, il Tanap, che qualora divenisse operativo nel 2018, permetterebbe di aumentare di 6 milioni di m3 le annuali importazioni di gas dall'Azerbaijian. Questo piano consentirebbe di raddoppiare anche il volume di m3 di gas importati dall'Iran, dal quale ci si assicurerebbe cosi' un flusso di 20 milioni all'anno. Erdogan ha anche aperto alle energie rinnovabili, definite una risorsa "importante". In base a quanto dichiarato dal presidente,la Turchia importa annualmente il 90,5% del petrolio e il 98,5% del gas necessario a soddisfare i propri fabbisogni.