(AGI) - Roma, 24 mar. - La scelta di China National ChemicalCorporation "era la migliore per la Pirelli". Marco TronchettiProvera lo spiega in un'intervista al 'Corriere della Sera',sottolineando l'importanza della firma degli accordi chesanciscono l'alleanza e assicurando che "cuore e testaresteranno in Italia". "ChemChina ? spiega ? si e' dimostratamolto aperta nel considerare un valore il radicamento di uominie tecnologie in Italia, valore che e' stato garantito conapposite clausole negli accordi". E a chi lamenta che l'Italiaha perso un pezzo pregiato della sua industria aggiunge:"Questa e' un'operazione che rende Pirelli piu' forte, neribadisce il radicamento e rafforza il ruolo del management.Continuiamo a guidare noi, portando avanti i piani di sviluppostabiliti e senza alcun rischio per l'occupazione, ne' inItalia ne' negli stabilimenti esteri". Quanto invece alpossibile ricorso al Fondo strategico o F2i "Non ha molto sensoin questo caso - prosegue Tronchetti Provera - invocarel'intervento di fondi pubblici per garantire l'italianita'.Uomini, tecnologie e sede in Italia sono garantiti dagliaccordi e il partner cinese ci rafforza in un mercato enorme".E ai sindacati manda a dire "Mi preoccupano certi sussulti chesanno di antico. La vera politica industriale si fa creando lecondizioni per attrarre investimenti, che creano posti dilavoro, dando spazio alla formazione e allo sviluppo ditecnologie per far leva sulle eccellenze che fortunatamenteancora esistono nel Paese". "Se guardo fuori dall'Italia vedoche le case automobilistiche vanno a produrre in Gran Bretagna,in Germania e in Spagna. Solo ultimamente, per fortuna, Fca haripreso a creare posti di lavoro. Perche' queste difficolta' inItalia? La risposta non puo' essere certo un nazionalismo dimaniera che parla in modo superficiale di politicaindustriale". "In Italia e' mancato un progetto per il futurodell'industria. Oggi abbiamo la possibilita' di diventare ilPaese delle opportunita' per gli italiani e gli stranieri. Seabbiamo perso competitivita' per molti anni e' proprio perche'le scelte di politica industriale del passato hanno impoveritoil Paese". Quanto alla visione di politica industrialedell'attuale Governo, secondo Trochetti Provera "Ha lo sguardogiusto sul mondo e l'agenda giusta. Il Jobs act e' un atto divera politica industriale". Circa invece alle negoziazioni conChemChina "alla vigilia della firma - prosegue ancora - hospiegato al Premier il progetto industriale. Ha colto che perPirelli e' una grande opportunita'". "Abbiamo scelto ChemChinaperche' non c'e' sovrapposizione e ci consente di avere unaccesso diretto al mercato cinese dei pneumatici giganti. Lanostra intenzione era di stabilizzare il segmento 'industrial'che in Pirelli ha una dimensione non ottimale. Il futuro perquesto mercato, e non solo, e' l'Asia e dunque e' li' chestavamo guardando. Pirelli ha la tecnologia, prodotticompetitivi e una redditivita' elevata, che potra' dare valoregrazie anche alla capacita' produttiva e alla presenza sulmercato di Aeolus (la controllata di ChemChina neglipneumatici, ndr )". "Raddoppiamo da subito la produzione. Afianco di questo proseguira' la strategia di sviluppo nelsegmento premium, che ha una crescita tripla rispetto alconsumer, e in cui abbiamo investito molto in questi anniaprendo nuove fabbriche. Il mio compito sara' occuparmi delprocesso di riorganizzazione, rendere Pirelli piu' forte esolida e creare i presupposti per la continuita' costruendo ilpercorso di successione". Alla domanda se i nuovi accordicambieranno l'alleanza con la Russia "pur diventando cinese ilprimo azionista, gli accordi in Russia sono tutti confermati.La Russia e' importante per il mercato dei prodotti 'winter' ede' diventata una base produttiva molto competitiva".(AGI)